
L’evento, organizzato in occasione dell’”Entroterre festival”, manifestazione musicale itinerante dell’Emilia-Romagna, è in programma alla Rocca, alle 21.30
Sabato 30 luglio, alla Rocca di Forlimpopoli, alle 21, in occasione dell’”Entroterre festival”, la manifestazione musicale itinerante dell’Emilia-Romagna, ideata e organizzata dalla fondazione “Entroterre Ets”, in programma da martedì 21 giugno a sabato 3 settembre e giunta, quest’anno, alla sua settima edizione, è in calendario ”Camminando, camminando”, concerto del cantautore, violinista, polistrumentista e poeta Angelo Branduardi, in un evento organizzato in collaborazione con la scuola di musica popolare di Forlimpopoli.
Nella suggestiva location forlimpopolese, il cantante effettuerà un viaggio nel suo vasto repertorio, da “La fiera dell’est” a La pulce dell’acqua”, fino ad arrivare a “Cogli la prima mela” e a “Il cantico delle creature”.
Il “menestrello italiano”, autore di un genere musicale che unisce il pop alla musica antica, ed in particolare alla medievale e alla rinascimentale, e la world music, propone un viaggio intimo, per dirla alla sua, alla “ricerca della magia dei suoni”. Accompagnato da Fabio Valdemarin, pianista di formazione classica e polistrumentista con tendenza alle divagazioni pop e jazz, già collaboratore della Vanoni, della Mannoia e di Lavezzi e, inoltre, firma di musiche da scena per Arturo Brachetti e per Vanni de Luca, Branduardi riporta sul palco quel mondo musicale e creativo che, attingendo dalle leggende popolari e ai suoni del passato, lo ha reso unico sulla scena musicale, sia italiana che internazionale.
Quindi, non solo il violino e le chitarre di Branduardi, ma anche il pianoforte, l’organo, le tastiere e la tromba di Fabio Valdemarin. Il concerto, acustico, è alla ricerca delle emozioni più profonde e delle immediate comunicazioni tra musicisti e tra pubblico. I due artisti, insieme eseguiranno sia brani famosi, sia brani meno conosciuti, anche tratti dagli album che compongono la collana dal titolo “Futuro antico”, con la quale Branduardi ha ripreso suoni dimenticati dei secoli passati, senza dimenticare i classici.