
Pubblicato il Codice svizzero delle fondazioni con le linee guida operative
La fondazione come strumento per gestire al meglio strutture dedite alla beneficienza ma anche imprese, vere e proprie strutture produttive. Un soggetto no profit (non votato al guadagno ma al bene collettivo) che diventi proprietario dell’azienda (una realtà a scopo di lucro) e nomini i manager che la gestiscono. Potrebbe sembrare un controsenso, ma se questo modello in Italia è rarissimo non è così all’estero, specie nel Nord Europa. Del resto, non sarà un caso se Giorgio Armani, uno degli stilisti più stimati in Italia e nel mondo, ha preso una decisione shock: lasciare il suo impero in eredità ad una fondazione, quindi ad un ente no profit.
Caso non frequente in Italia ma diffuso altrove, tanto che veri e propri colossi del profit risultano essere controllati da fondazioni no profit: solo per fare alcuni nomi, Ikea, Carlsberg, Bosch, Rolex, Lidl e il gruppo indiano Tata e molte altre visto che il 25% delle grandi società danesi è controllato da fondazioni. E non si sceglie questa strada solo per un miglior trattamento fiscale. Nel caso di Armani c’è senza dubbio un vantaggio economico legato al non pagamento della tassa di successione da parte degli eredi ma la verità sembra essere un’altra: si sceglie la fondazione come proprietaria dell’azienda profit, perché in questo modo si è sicuri che gli utili saranno reinvestiti nell’azienda o al massimo donati in beneficenza. In questo modo si evita che i diversi eredi proprietari del gruppo litighino tra loro. Come ha spiegato lo stesso Armani al Sole24Ore “abbiamo creato un meccanismo che stimoli i miei eredi a restare in armonia e ad evitare che il gruppo venga spezzettato”. In questo modo l’imprenditore crea un monumento immortale all’azienda a cui ha dedicato la vita. I vantaggi concreti sono tanti, a partire dal fatto che un ente senza scopo di lucro in genere non distribuisce gli utili ai soci, ma li destina alle attività di beneficenza o li reinveste nei progetti di sviluppo del gruppo.
Ad ogni modo, la decisione di Armani offre un elemento su cui riflettere: il profit vede nelle caratteristiche del no profit la possibilità di mettere al riparo per i decenni successivi il successo dell’azienda. E chi gestisce associazioni e organizzazioni no profit deve essere cosciente di quali potenzialità ha in mano.
Il caso della Svizzera
Ma se c’è un Paese che oltre al ospitare la fondazione che gestisce la Rolex non si fa sfuggire l’importanza delle fondazioni, questo è la Svizzera. Con oltre 13.000 fondazioni di pubblica utilità (ce ne sono 900 solo nel Canton Ticino, una ogni 392 abitanti), la Svizzera occupa una posizione di rilievo a livello internazionale; pro capite, ha un numero di fondazioni sei volte superiore agli Stati Uniti o alla Germania. Il settore delle fondazioni può contare sulle competenze professionali del settore delle organizzazioni non profit (ONP), del diritto e dei servizi finanziari. La politica e la società ripongono in generale grande fiducia nelle fondazioni. Una caratteristica particolare è il dinamismo del settore: quasi il 70% di tutte le fondazioni di pubblica utilità sono state costituite negli ultimi 30 anni.
La Svizzera offre infatti condizioni ideali per la costituzione e la gestione di fondazioni di pubblica utilità. La sua legislazione relativamente liberale favorisce la nascita di fondazioni e ne facilita il lavoro. La lunga e fiorente tradizione delle fondazioni in Svizzera si basa su un modello collettivo partecipativo. L’impegno filantropico privato è uno dei fattori di successo della Svizzera. È un aspetto riconosciuto anche da numerosi donatori stranieri che costituiscono in Svizzera le loro fondazioni. Partendo da questo presupposto, le fondazioni di pubblica utilità contribuiscono in modo significativo ad affrontare le sfide della società come terza forza indipendente accanto allo Stato e all’economia. Con il loro impatto diversificato, rafforzano la pluralità nel nostro Paese e dimostrano ogni giorno la loro rilevanza sociale. Nonostante le fondazioni di pubblica utilità godano di una buona reputazione, neanche in Svizzera possono esimersi dal legittimarsi. Ed è giusto che sia così: godendo di privilegi fiscali e influenzando il dinamismo delle realtà sociali con le loro attività erogative, vengono praticamente considerate come istituzioni pubbliche.
A rendere noto come poter usufruire delle possibilità rappresentate dalle fondazioni ci ha pensato lo Swiss Foundation Code, un quadro di orientamento generale (da pochi giorni disponibile anche in lingua italiana) per una buona gestione delle fondazioni. Data la grande diversità delle fondazioni, con il suo carattere di raccomandazione, lo Swiss Foundation Code rappresenta la via più efficace verso l’efficienza e la trasparenza nel settore delle fondazioni rispetto a una regolamentazione dello Stato. Il Codice svizzero delle fondazioni è ora composto da 4 principi – efficacia, controlli ed equilibri, trasparenza, responsabilità sociale – e 28 raccomandazioni.