
Alessio Quaranta, direttore di Enac svela qualche importante indicazioni sul futuro del Ridolfi
FORLI’ - “Ho incontrato la cordata di imprenditori un paio di settimane fa. La società, prima di arrivare alla presentazione del master plan e al decreto di concessione firmato dai due Ministri, ha bisogno di certificarsi da un punto di vista tecnico”.
Queste soo le parole di Alessio Quaranta, direttore generale di Enac che ha rilasciato ieri un’intervista esclusiva a Rimini 2.0, sollecitato sulla situazione dell’aeroporto Fellini.
Parlando di infrastrutture aeroportuali in regione non ha potuto fare a meno di prendere in considerazione anche lo scalo di Forlì che, a quanto si apprende potrebbe ricevere la certificazione di idoneità entro il 2018. Vista la complessità di gestione di un sistema come quello aeroportuale lo scsalo sarà riaperto con un esercizio provvisorio “che ci auguriamo non sia di tre anni come per Rimini ma molto più rapido”, sottolinea Quaranta nel corso dell’intervista alla testata riminese.
IL FUTURO DI FORLI’ VISTO DA ENAC
Che ne sarà poi del Ridolfi? Sarà ancora una volta guerra aperta con Rimini e una corsa continua all’accordo con Bologna? A tal proposito Quaranta fa intendere con un atteggiamento molto salomonico che le possibilità di alternative esistono: join venture tra Bologna e Rimini per rendere il Fellini seconda pista del Marconi i cui limiti strutturali sono noti da tempo mentre Forlì, così come Parma potrebbero orientarsi sulla natura “cargo” in modo da non creare una concorrenza tenace tra gli scali.
A CHI SPETTA DECIDERE
Esiste già un piano nazionale degli aeroporti anche se non vi sono clausole irremovibili che impediscano ai gestori una certa libertà. Il ruolo centrale comunque di tutta la partita sarà giocato dal Ministero dei Trasporti che sta avviando una unità tecnica di missione che si interfaccerà con Enac per fornire inidicazioni chiare sulle dinamiche da stabilire.