Il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza da Piacenza a Rimini per i danni causati tra febbraio e marzo scorsi

Bologna – “Una notizia che conferma e vede accolte le richieste della Regione Emilia-Romagna. Si rendono disponibili le risorse per gli interventi più urgenti in corso o già svolti, a fronte di una ondata di maltempo eccezionale che ha interessato il territorio nei primi tre mesi dell’anno. Ci eravamo mossi subito per essere al fianco delle comunità e dei cittadini colpiti e ringrazio il Governo per la decisione presa, che viene incontro all’esigenza di agire rapidamente e con efficacia”.

 

Episodi ripetuti e persistenti di avversità atmosferiche

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza deliberata, con una dotazione di 9,5 milioni di euro, nella seduta di giovedì dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente Paolo Gentiloni.

La dichiarazione riguarda episodi di ripetute e persistenti avversità atmosferiche che si sono verificati nel periodo dal 2 febbraio al 19 marzo 2018 nei territori di alcuni comuni delle province di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna, di Forlì-Cesena e di Rimini, nei territori montani e collinari delle province di Piacenza e di Parma e nei territori dei Comuni di Faenza, di Casola Valsenio, di Brisighella, di Castel Bolognese e di Riolo Terme in provincia di Ravenna.

 

Obiettivo: richiedere un ulteriore stanziamento

I contributi finanzieranno interventi di somma urgenza, compresa una compartecipazione per quelli straordinari dopo le eccezionali nevicate e il gelicidio.

“Un risultato frutto del lavoro di squadra tra Agenzia regionale di Protezione civile regionale, Dipartimento nazionale e istituzioni locali- sottolinea Paola Gazzolo, assessore alla Protezione civile-. Ora siamo già all’opera con il Dipartimento nazionale per ottenere un ulteriore stanziamento che servirà a finanziare le ulteriori opere di riduzione del rischio e al ripristino dei servizi essenziali che condivideremo con i territori. Lo prevede il nuovo Codice di protezione civile che applichiamo per la prima volta”.