
L’utile supera i 6 milioni, il valore di ogni azione è fissato in 6 euro
Bilancio 2016 approvato dai soci di Romagna Acque. Nel corso del 2016 sono stati forniti 110,98 milioni di metri cubi d’acqua. Il valore della produzione è stato pari a 55.197.117 euro con un utile netto di 6.255.682 euro. La parte destinata a dividendo è del 69,7% dell’utile, ovvero 4.361.490; il valore delle singole azioni è pertanto fissato in 6 euro.
Gli investimenti complessivi nel corso del 2016 sono stati di circa 11,9 milioni di euro, in linea con il piano pluriennale degli investimenti (lo scorso anno erano stati 20 milioni). La Società, in
un’ottica di medio periodo, si sta strutturando per operare in una posizione di relativa sicurezza impiantistica e garantire l’approvvigionamento idrico in qualunque condizione climatica. Sono in
corso di realizzazione e in fase di progettazione investimenti nella manutenzione straordinaria e nel miglioramento delle infrastrutture esistenti, nel completamento della rete infrastrutturale e del sistema impiantistico.
Per quanto riguarda la tariffa, si segnala il recepimento delle rinunce tariffarie proposte da ATERSIR ed accettate da Romagna Acque, per circa 24,4 milioni nel periodo regolatorio 2016-2019 (di cui 15,8 milioni con effetti diretti sui Conti Economici).
L’andamento idrologico del 2016 è iniziato con un livello invasato nella diga a Ridracoli molto al di sotto della media del periodo, poi è stato favorevole (da metà febbraio la diga di Ridracoli ha raggiunto la quota di massima regolazione mantenuta, con un intervallo nel mese di aprile, fino al 20 maggio) quindi da fine maggio si è verificata la consueta discesa del periodo estivo fino a circa 12,5 mln/mc di fine ottobre, risalendo poi ai 19,7 mln/mc di fine novembre, attestandosi
infine a fine anno a circa 17 mln/mc. E’ stato possibile limitare l’ulteriore riduzione del volume invasato grazie all’incremento delle produzioni da Fonti Locali e in particolare dall’impianto di
potabilizzazione della Standiana/NIP2 che nel 2016 ha funzionato a pieno regime (fornendo circa 11,50 milioni di metri cubi d’acqua, mentre Ridracoli ne ha forniti 54,50 e le altre fonti locali circa 45).
In particolare la produzione da NIP2 ha consentito di far fronte alla importante carenza di apporti all’invaso di Ridracoli verificatisi nel primo e nell’ultimo bimestre dell’anno 2016.
Il 2017 è iniziato con un volume invasato alla diga di Ridracoli pari a circa 17 mln/mc di acqua, quindi inferiore alle medie di periodo. Da febbraio le abbondanti precipitazioni atmosferiche hanno garantito apporti considerevoli con conseguente innalzamento dell’invasato fino
alla tracimazione del 9 marzo. Tale andamento idrologico ha determinato un utilizzo consistente delle Fonti Locali da inizio anno fino a fine febbraio e quindi progressivamente è stata aumentata la produzione da Ridracoli, limitando l’utilizzo delle fonti locali e
consentendo la ricarica delle falde dell’intero territorio romagnolo.
Per quanto riguarda l’energia, nel corso del 2016 si è completata la prima fase di realizzazione del Piano Energetico della Società, come individuato nel 2013, che prevedeva la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici e quindi di alcune centrali idroelettriche.
Sono stati realizzati sei impianti fotovoltaici per una potenza di picco totale di circa 680 KW.
Sono state realizzate ed entrate in funzione sei centraline idroelettriche, impianti posti in quei punti della rete acquedottistica che, sfruttando l’energia di caduta dell’acqua,
consentono la produzione di nuova energia pulita; la potenza nominale degli impianti idroelettrici realizzati negli ultimi due anni è di 466 KW, potenza che si aggiunge a quella di 1.035 KW della ormai “storica” centrale idroelettrica di Monte Casale.
A fine 2016, la percentuale di energia autoprodotta rispetto a quella consumata è arrivata al 28,6%.