Con questo trend alla chiusura nel 2019 si arriverà a finanziamenti per oltre 80 milioni di euro

Il Fondo per lo Sviluppo è stato promosso alla fine del 2013 da Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Comune di Forlì consapevoli dell’importanza di dare una risposta comune di contrasto agli effetti negativi della crisi economica e finanziaria ed in particolare della difficoltà di accedere al credito da parte, soprattutto, delle Piccole e Medie Imprese.

Frutto di appositi approfondimenti sul piano nazionale e di uno specifico tavolo di confronto locale con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, il “Fondo per lo sviluppo” è stato avviato nel marzo del 2014 attraverso la sottoscrizione di un accordo tra la Camera di Commercio, la Fondazione e il Comune per il cofinanziamento di un “Fondo di controgaranzia”, con una dotazione iniziale di 1,3 milioni di euro (1 milione di euro da parte della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì per, 200.000 euro da parte del Comune di Forlì e 100.000 da parte della CCIAA).

La gestione e il funzionamento del Fondo sono stati affidati alla Camera di Commercio, che ne ha depositato il plafond presso la Banca d’Italia così da produrre annualmente interessi che vengono capitalizzati tra le disponibilità del Fondo stesso, a favore delle imprese localizzate nei 15 comuni del Comprensorio Forlivese e nei Comuni di Bagno di Romagna e Verghereto del Comprensorio Cesenate.

 

Il Fondo ha una durata di 5 anni (2014-2019) e sarà attivo fino alla scadenza di ogni intervento garantito, con ulteriore prosecuzione per le sole operazioni avviate nel periodo o soggette a moratoria.

Il Fondo per lo Sviluppo sostiene l’accesso al credito delle imprese attraverso operazioni di controgaranzia del 50% in favore dei Confidi che garantiscono in primo grado finanziamenti attivati dalle imprese. Al fine di massimizzare la disponibilità delle risorse, il Fondo prevede un effetto moltiplicatore 1:5 e presenta carattere di rotatività, per permettere il riutilizzo per nuovi finanziamenti delle risorse rientrate in circolo da finanziamenti andati a buon fine e conclusi entro la scadenza (ad oggi si sono concluse – con esito positivo – 34 operazioni finanziarie, le risorse corrispondenti sono state rimesse in circolo per nuove operazioni). Analogamente, con cadenza trimestrale, gli importi degli accantonamenti sul Fondo vengono aggiornati in base all’entità del debito residuo e all’avanzamento del piano di rimborso.

 

Questi meccanismi hanno valorizzato al massimo le potenzialità del Fondo tanto da generare, nei primi due anni e mezzo di vita, l’erogazione di finanziamenti alle imprese per quasi 41 milioni di euro. Il che vuol dire che, conservando questo trend, alla chiusura dell’attività nel marzo del 2019, saranno stati immessi nel sistema finanziamenti per oltre 80 milioni di euro.

L’intervento prevede come tramite fra le imprese e il Fondo i Confidi operanti sul territorio accreditati presso la Camera, ai quali le imprese interessate possono rivolgersi per attivare le pratiche di controgaranzia. Tutto il procedimento di concessione della controgaranzia è gestito dalla Camera di Commercio e si caratterizza per rapidità e semplificazione nelle procedure.

Le operazioni ammissibili (finanziamenti chirografari e/o leasing mobiliari di durata da 12 a 60 mesi; per gestione del circolante, fino a 18 mesi; crediti di firma o fidejussioni fino a 60 mesi) coprono di fatto tutte le operazioni e i fabbisogni aziendali, dal breve al medio/lungo termine; dagli investimenti ai consolidamenti e alle ristrutturazioni patrimoniali; dalla liquidità ai piani di sviluppo; dal capitale circolante ai crediti di firma; con l’unica eccezione delle operazioni a scopo speculativo.

 

Al 30 settembre di quest’anno il Fondo aveva registrato la seguente operatività: n. 211 istanze ammesse/controgarantite corrispondenti a:

– finanziamenti iniziali di 40.908.551,37 euro distribuiti per il 54,66% su mutui chirografari, per il 42,51% su finanziamenti per gestione del circolante e per il 2,83% su crediti di firma. Il debito residuo al 30/9/2016 di tale finanziamenti è pari a 26.293.500,35 euro

– garanzie iniziali concesse dalle cooperative di garanzia di 12.787.837,91 euro (8.690.611,25 se riferite al debito residuo)

– controgaranzie iniziali concesse o in fase di concessione di 6.393.918,96 euro (4.345.305,63 se riferite al debito residuo)

– accantonamenti complessivi iniziali sul Fondo di 1.278.783,79 euro (869.061,13 se riferito al debito residuo, corrispondenti al 67,14% della disponibilità attuale del Fondo, pari a euro 1.294.380,32)

Volendo approfondire l’osservazione sulle operazioni e sulle imprese assistite dal Fondo, si può segnalare:

  • il 48,51% dei finanziamenti garantiti e controgarantiti provengono dal settore industriale; il 33,23% dal commercio; il 9,42% dall’agricoltura; il 6,27% dalla cooperazione e il 2,57% dall’artigianato
  • riguardo alla finalità dei finanziamenti,  il 51,67% sono collegate ad operazioni di liquidità, smobilizzo, anticipazioni e in generale finanziamenti del capitale circolante; il 13,77% all’acquisto di scorte; l’8,03% ad operazioni di consolidamento, ristrutturazione dei debiti e crediti di firma; il 5,45% ad operazioni di avvio d’impresa o di sviluppo aziendale; il 21,08% per investimenti
  • sotto il profilo della durata delle operazioni, il 43,95% mostra una scadenza fino a 12 mesi; l’11,27% tra i 12 e i 18 mesi, il 4,80% tra i 18 e i 36 mesi, il 4,37% fra i 36 e i 48 mesi e il 35,61% dai 48 ai 60 mesi (durata massima ammissibile delle operazioni).

 

“Avendo vissuto in prima persona i diversi momenti che hanno portato all’avvio di questo fondo – osserva Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio – posso evidenziare che si tratta di un esempio virtuoso di “collaborazione istituzionale”. Infatti Fondazione, Comune e Camera hanno saputo raccogliere le istanze che venivano dal territorio ed hanno saputo tradurle rapidamente in una risposta che i numeri che siamo qui ad illustrare dimostrano essere stata efficace perché operativamente snella e capace di soddisfare tanto i bisogni dell’impresa a corto di liquidità quanto quelli delle imprese che desiderano investire per aumentare la loro competitività”.

“La Fondazione della Cassa dei Risparmi – evidenzia il presidente Roberto Pinza – mira a svolgere da sempre un ruolo proattivo di sviluppo dell’intero territorio nelle sue diverse articolazioni, rendendosi costantemente disponibile a sostenere i vari tavoli di riflessione ed elaborazione di proposte volti a favorire il rilancio economico, culturale e sociale della nostra comunità: basti pensare a progetti di ampio respiro come la realizzazione del Campus forlivese, il protocollo sul marketing territoriale o i cosiddetti progetto di “Distretto”. Il Fondo per lo Sviluppo rappresenta da questo punto di vista un ulteriore e rilevante esempio di come la collaborazione istituzionale rappresenti non solo il necessario ma anche il più efficace tra gli strumenti a disposizione dei territori per un’effettiva crescita anche nei momenti di difficoltà”.

 

 “I dati di operatività e l’esperienza di questi due anni e mezzo di vita del Fondo per lo Sviluppo – sottolinea il vicesindaco del Comune di Forlì, Lubiano Montaguti – testimoniano come uno strumento pensato e realizzato ‘insieme’ si stia rivelando una risposta concreta ed efficace per soddisfare i fabbisogni del mondo imprenditoriale correlati all’accesso alle risorse finanziare necessarie alle imprese per nascere, crescere e svilupparsi. Generare sviluppo vuol dire creare lavoro, favorire la crescita dell’occupazione, difendere il lavoro che c’è. Il rischio di povertà e di esclusione sociale, l’aumento della disoccupazione giovanile e della precarietà professionale, che stanno segnando anche nel nostro territorio questi anni di crisi economica, vanno contrastati anche con un maggior sostegno alle imprese, con politiche di credito efficaci, nell’ambito di positive relazioni industriali e sindacali”.