FORLÌ. Aveva aderito allo sciopero generale contro il Jobs act di Matteo Renzi e venne licenziato in tronco. Il sindacato ha sostenuto la scelta del lavoratore ed ha impugnato il provvedimento.
Il giudice chiamato a decidere sulla liceità di questo atto, alla fine dell’iter processuale, ha giudicato la condotta dell’azienda “illegittima e discriminatoria” ed ha condannato il datore di lavoro a reinserire il dipendente in organico ed a risarcirgli il danno cagionato, corrispondendogli un ‘indennità pari a quasi mille e 300euro mensili dalla data del licenziamento fino al suo reintegro, con relativo versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Il caso è quello di Fabio Versari, dipendente dell’ istituto di vigilanza Cavalieri Security, licenziato perché si era iscritto al sindacato Ugl con funzioni di Rsa ed aveva aderito allo sciopero generale del 12 dicembre 2014.
Il sindacato, con Filippo Lo Giudice, segretario regionale sicurezza civile (il sindacato delle guardie giurate) dell’Ugl , aveva immediatamente annunciato battaglia legale ed era stato presentato il ricorso , firmato dagli avvocati Raffaele Padovano e Matteo Turci , dinanzi al giudice del lavoro del Tribunale di Forlì.
Il fascicolo è stato assegnato al giudice Luca Mascini che , a conclusione di causa e a distanza di quasi due anni di dibattimento, il 17 agosto 2016 ha emesso il dispositivo di condanna in primo grado per l’azienda: “reintegro e pagamento di tutte le retribuzioni dal giorno del licenziamento”.
“Come Ugl abbiamo promosso un’azione legale che a conclusione delle udienze ha accertato la condotta antisindacale dell’azienda. Ci riteniamo dunque soddisfatti della sentenza e sarà nostra cura affiancare anche in questa fase il lavoratore che era stato ingiustamente punito per essersi assunto una scelta – scioperare contro il Jobs act di Matteo Renzi – che attiene alle libertà individuali tutelate , oltre che dalle norme del diritto del lavoro, anche dalla costituzione”: dichiara il segretario regionale dell’Ugl Emilia-Romagna Filippo Lo Giudice.
“Esprimiamo soddisfazione per una sentenza che oltre a reintegrare il dipendente nel posto di lavoro sancisce il diritto alla libertà di sciopero , anche in una fase storica dove le proteste sindacali vengono stigmatizzate da una certa parte del mondo politico e dalle fila del governo che evidentemente vorrebbe mettere a tacere le voci libere del mondo del lavoro, fuori da uno spirito di confronto e responsabilità, se non di vera collaborazione, che dovrebbe invece caratterizzare sempre i rapporti fra istituzioni e rappresentanze datoriali e sindacali”: commenta Emanuela Del Piccolo, segretario dell’Utl Ugl di Forlì-cesena e Rimini.
Ufficio Stampa Ugl Forlì-Cesena