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L’Assemblea legislativa ha approvato il progetto della Giunta per valorizzare gli aspetti culturale e sociale delle manifestazioni. Felicori: “Un settore che ha valori e significati superiori a quanto si possa credere”

Una legge regionale per sostenere i carnevali storici dell’Emilia-Romagna. L’Assemblea legislativa ha varato un atto finalizzato a sostenere la rilevanza storico-culturale delle manifestazioni, della capacità di integrarsi con il territorio e di renderlo particolarmente attrattivo. La misura, proposta dall’Assessorato regionale a Cultura e Paesaggio, vuole inoltre valorizzare la partecipazione delle comunità locali, oltre che delle attività collaterali di studio, ricerca, allestimento e gestione di luoghi per la documentazione aperti al pubblico.

“Una bella legge – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori –, che si occupa di un settore che ha valori e significati superiori a quanto si possa credere. Tutti i carnevali hanno un aspetto culturale importante che va preservato. Ma non solo, c’è il fondamentale aspetto sociale e comunitario: i carnevali sono il risultato finale di un anno di lavoro di tante comunità, gruppi che costruiscono il carro, progettano insieme. C’è inoltre anche un aspetto educativo, perché i bambini imparano tante tecniche artigianali, nell’ambito di un saper fare che va dal laboratorio per i più piccoli fino alla grande industria, basti pensare per esempio quella viareggina. Insomma, i carnevali sono dentro il grande mondo dello spettacolo, dell’evento comunitario e anche dell’industria creativa e culturale”.

Soddisfatta anche la Relatrice di maggioranza, la Consigliera PD Roberta Mori. “Dalla Regione arriva un riconoscimento giusto, che sino ad ora mancava a livello territoriale, a tradizioni popolari importanti che mobilitano le persone, stimolano la creatività, fanno comunità e incentivano il turismo”, ha dichiarato.

Da Gambettola a Cento, da Casola Valsenio a Cotignola, da Busseto e Castelnovo di Sotto, da San Giovanni in PersicetoImola – solo per citare i più noti – sono diversi i Carnevali dell’Emilia-Romagna che superano le venti edizioni che storicizzano le manifestazioni. “In generale, abbiamo scelto di ammettere a contributo quelli che svolgono le edizioni da almeno 20 anni in modo continuativo, al netto del Covid, perché prioritario è secondo noi valorizzare il radicamento nella comunità”, sottolinea la Consigliera PD, che elenca i criteri premianti adottati:

  • la rilevanza storico-culturale della manifestazione e la capacità di integrarsi con il territorio al fine di incidere sull’attrattività e partecipazione al Carnevale;
  • lo svolgimento di attività collaterali di studio, ricerca, allestimento e gestione di luoghi per la documentazione aperti al pubblico con l’apporto fondamentale del volontariato;
  • l’innovazione e la sostenibilità anche ambientale delle proposte progettuali e organizzative delle sfilate, carri allegorici e attività correlate. 

La legge

La legge prevede di istituire nei prossimi tre mesi un albo regionale a cui le manifestazioni in possesso dei requisiti possono iscriversi per richiedere i contributi. Per il 2022, anche riconoscendo le difficoltà legate al covid, agli organizzatori, pubblici e privati, di carnevali storici con un costo complessivo superiore a 50 mila euro verrà riconosciuto un contributo straordinario pari al 20 per cento delle spese sostenute, fino ad un massimo di 100 mila euro.  A disposizione per ogni anno da qui al 2024 ci sono complessivamente 200 mila euro di risorse regionali.

L’Albo regionale dei Carnevali storici, una volta attivato, sarà comprensivo del calendario delle manifestazioni e sarà pubblicato sul sito internet della Regione Emilia-Romagna.

L’iscrizione all’Albo consentirà alle manifestazioni di utilizzare la denominazione di “Carnevale storico dell’Emilia-Romagna”.