
Ecco le richieste avanzate dal Nuovo Sindacato Carabinieri
La segreteria regionale Emilia Romagna del Nuovo Sindacato Carabinieri, per quanto concerne l’abilitazione SDI, la banca dati in uso agli operatori di PG/PS, il cui accesso abusivo molto spesso costituisce illecito, ha chiesto che siano introdotte specifiche ed efficaci disposizioni normative e regolamentari, con conseguenti procedure idonee affinché la banca dati SDI venga implementata nella sua funzionalità, nello specifico creando “conflitti” tra la user id (o codice fiscale o cognome e nome) dell’operatore abilitato nel sistema e i codici fiscali o nomi e cognomi del proprio nucleo familiare ovvero dei propri genitori, fratelli e sorelle, figli, partner, conviventi o non, e che prima di effettuare l’interrogazione di nominativi, targhe o quant’altro, nell’interfaccia a video sia configurata una casella con specifica dicitura predefinita – da “flaggare” prima di ogni interrogazione – con cui l’utente dichiari che l’interrogazione che sta per essere effettuata non riguardi parenti, affini o persone con cui sussistano oggettive incompatibilità, legami personali o conflitti d’interesse.
In tal modo sarà anzitutto migliorata, in via preliminare, la protezione dei dati custoditi nel sistema e, al contempo, verrà tutelata maggiormente la posizione dell’operatore, con conseguente alleggerimento degli oneri burocratico amministrativi conseguenti alla gestione di illeciti disciplinari e o penali; delle revoche delle autorizzazioni ai manchevoli, con conseguente onere di reimpiego (es. trasferimenti); compromissione della serenità sui luoghi di lavoro e “danno di immagine” delle Istituzioni di polizia al cospetto dell’opinione pubblica e delle Autorità Giudiziarie, Politiche e di Governo.