“Da circa un mese i vari comitati ARCI della Regione si stanno muovendo per sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni sulla situazione in cui si trovano i tanti Circoli e Associazioni”

Alla drammatica situazione economica delle imprese e del mondo della cultura generata dalle conseguenze dell’epidemia Covid-19 si aggiunge quella delle associazioni ricreative e culturali che, ancora oggi, rimangono chiuse e senza alcuna prospettiva.
Mentre per svariate categorie il governo ha previsto ristori e interventi di sgravio, molti circoli ed associazioni provvisti di solo codice fiscale rischiano, seriamente, col protrarsi delle sospensioni forzate, la chiusura definitiva.

Da circa un mese i vari comitati ARCI della Regione si stanno muovendo per sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni sulla situazione in cui si trovano i tanti Circoli e Associazioni. Il Comitato Arci di Forlì rappresenta, a lui solo, 46 fra circoli ed associazioni culturali affiliate distribuite sul nostro territorio. Di queste, 30 a Forlì, 4 a Bertinoro, 2 a Civitella di Romagna, 5 a Forlimpopoli, 1 a Galeata, 1 a Meldola, 2 a Predappio ed 1 a Santa Sofia.

Il presidente del Consiglio direttivo di comitato, Frida Forlivesi, ha inviato una lettera agli amministratori comunali

I nostri circoli culturali ricreativi, che per molte zone sono l’unico punto di riferimento e di socialità, sono allo stremo, rischiano di non avere più la possibilità di riaprire e riprendere le loro attività dopo aver addirittura affrontato costi per adeguare i locali ad accoglienza, distanziamento e disinfezione; è un pericolo imminente che occorre cercare di evitare per le drammatiche ripercussioni sul tessuto sociale.

“Pertanto, riconoscendo la gravità della pandemia con i gravissimi numeri di contagi e di vittime, pur apprezzando quanto disposto finora in merito a contributi e ristori, siamo a rafforzare la richiesta di un incontro allo scopo di valutare insieme le nostre proposte di intervento a sostegno delle nostre realtà per quanto di competenza e ambito delle amministrazioni locali, come: annullamento dei costi di gestione rifiuti, per tutti i mesi di chiusura del 2020 (marzo, aprile, maggio, novembre e dicembre) e per quelli del 2021 indicati nei DPCM”.

Tra le richieste: “perorare la nostra causa per quanto di competenza delle amministrazioni regionali, come riapertura con la possibilità della somministrazione all’interno dei circoli, anche con orari/attività ridotti come consentito ai soggetti professionali diversi (profit) rispettando tutte le misure anti-Covid previste dai protocolli vigenti; disporre, anche per i circoli/associazioni che svolgono esclusivamente attività istituzionale (con solo il codice fiscale senza partita IVA), il Credito d’imposta per i canoni di locazione versati per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, come già avvenuto nei precedenti marzo-aprile-maggio-giugno.”