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“La visione attenta e ripetuta dei filmati ha consentito di riconoscere l’arrestato come autore dell’azione criminale”

Nel pomeriggio di martedì 6 ottobre, la Polizia di Stato ha arrestato “il piromane” ritenuto responsabile degli incendi a danno del Robinson Pet Shop. L’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa martedì 6 ottobre dal G.I.P. presso il Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica lo scorso 2 ottobre, in quanto fortemente indiziato di aver appiccato gli incendi che, la notte del 1 ottobre, hanno devastato gran parte dell’esercizio commerciale.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica, sono state avviate subito dopo l’incendio del 1 ottobre, quando non era ancora chiara la natura del rogo. Decisive sono state le immagini del sistema di videosorveglianza appena installate e l’attenta conoscenza degli ambienti criminali da parte dei poliziotti. Gli investigatori, infatti, nonostante l’incendio non fosse ancora definitivamente estinto, sono riusciti, anche grazie alla collaborazione delle vittime, a sottrarre alla devastazione il server che aveva registrato le immagini, benché le telecamere fossero già completamente distrutte. Dalla visione scrupolosa dei filmati è emersa la sagoma di un uomo che, dopo aver acceso un oggetto con un accendino, ha lanciato l’innesco verso una pila di cartoni accatastati nel piazzale, luogo da dove si è propagato l’incendio.

La visione attenta e ripetuta dei filmati ha consentito di riconoscere l’arrestato come autore dell’azione criminale. Peraltro l’uomo, la stessa notte e poco dopo le ore 4:00, era stato identificato da un equipaggio delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale in un bar poco distante dal luogo dell’incendio. La mattinata seguente sono stati raccolti e sequestrati anche gli stessi indumenti che l’uomo indossava nell’azione criminosa. L’uomo è stato rintracciato all’interno della propria abitazione mentre stava dormendo e dopo essere stato condotto in Questura, è stato associato presso la locale casa circondariale.