Due individui bloccati dalla Polizia

Ieri pomeriggio la Questura di Forlì-Cesena ha predisposto un piano potenziato di controllo del territorio, con l’obiettivo di prevenire e reprimere i reati predatori ed i furti nelle abitazioni. Il servizio ha visto la partecipazione delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e delle pattuglie dei Reparti Prevenzione Crimine di Bologna. L’attività, consistente in posti di controllo eseguiti in diverse zone cittadine, ha permesso di individuare e bloccare due pregiudicati residenti nel Ravennate, sospettati di avere in animo di commettere furti in appartamenti, auto in sosta o esercizi commerciali. I due individui si sono fatti notare nel quartiere di Cà Ossi, mentre a bordo della loro Volkswagen Golf serie 5 di colore argento, percorrevano alcune vie della zona residenziale a bassa velocità, osservando attentamente i veicoli in sosta e le abitazioni private. Questo è bastato ai poliziotti delle volanti per iniziare a tenerli d’occhio, sino a quando, probabilmente accortisi di essere osservati, hanno cercato di svicolare per vie traverse, ma invano.

Prontamente bloccati e controllati, sono stati trovati in possesso del kit del ladro, cioè alcuni cacciaviti di grosse dimensioni, guanti e torce elettriche a Led. La verifica dei loro nominativi nella banca dati delle forze di Polizia ha confermato i motivi di sospetto: entrambi, infatti, risultano già segnalati per furto in abitazione, in esercizio commerciale e su veicoli in sosta, oltre che per possesso di strumenti da scasso; uno di loro ha anche un recente passato nel mondo del traffico di stupefacenti. Si tratta di un italiano di origini bosniache di 48 anni, e di un albanese 44enne, entrambi domiciliati nella zona di via Tommaso Gulli a Ravenna. Grazie all’attento controllo del territorio, questi due individui hanno poi trascorso la serata in Questura, in attesa del completamento degli accertamenti e della compilazione dei verbali di polizia necessari per la denuncia da inoltrare alla Procura della Repubblica di Forlì in merito al possesso di arnesi da scasso, reato previsto dall’art. 707 del Codice Penale, che prevede l’applicazione di una pena fino a due anni di arresto. Il quadro complessivamente emerso, tenendo conto del loro atteggiamento, dei loro precedenti, degli arnesi che possedevano e del fatto che erano in “trasferta” poiché provenienti da Ravenna, dove sono ben conosciuti, fa ritenere che grazie al piano di controllo del territorio posto in essere dalla Polizia, sia stato raggiunto un importante risultato in termini di prevenzione dei reati, mandando all’aria un probabile progetto criminoso in via di realizzazione diretto ad aggredire le proprietà private del circondario.