Nella rubrica “Il caffè” dello scorso 12 Luglio Massimo Gramellini ha rivolto un elogio non da poco alla Romagna titolando il pezzo Romagna capitale. Dopo la tromba d’aria che a Milano Marittima giovedì 11 aveva divelto ombrelloni e pini secolari mentre il weekend incombeva, invece di piangersi addosso imprecando contro il destino cinico e baro e chiedendosi a gran voce “ma lo Stato dov’è?” ci si è messi a lavorare di buzzo buono. Si dovevano coricare gli alberi caduti ai lati delle strade per non ostacolare il traffico, recuperare sdrai e lettini volati in mare, riparare i chioschi della piadina e accogliere i bagnini del circondario “venuti a dare una mano non per buonismo, ma perché integrati nella stessa comunità”. Mentre ancora il tornado mulinellava, l’organizzazione dei commercianti di Cervia già inviava e–mail agli iscritti invitandoli a dare una mano ai danneggiati e loro andavano ad aiutare! L’attivismo ha contagiato anche i turisti “coinvolti nelle operazioni di recupero dei lettini come se si trattasse di una caccia al tesoro”. Così in nove ore è stato riaggiustato tutto l’aggiustabile.
Gramellini conclude affermando che “anche chi, in un luogo sporco e caotico, sarebbe portato a comportarsi da menefreghista, inserito in un contesto di entusiasta operosità scopre dentro di sé risorse insospettate di altruismo.” C’è da chiedersi da dove nasca il citato contesto di entusiasta operosità richiamato. Il fatto è che bagnini, albergatori e commercianti del litorale sono discenti degli agricoltori romagnoli i cui valori sono ben descritti da Spallicci e Martuzzi nella canta “Rumagnola”. Sì, perché la Romagna marcia sempre in testa sotto una bandiera incontro alla tempesta [… che mercia la Rumagna sempr’in testa / cun jocc dal su burdeli intond intond / e una bandira incontra a la timpesta]. Non si deve dimenticare che il romagnolo Mussolini affermava: “Bisogna despalliccizzare la Romagna”, tanto i valori descritti erano condivisi e vissuti. I valori sono ora nel DNA del romagnolo e hanno contagiato anche i nuovi imprenditori della riviera. E se il contagio si estendesse all’ Italia intera?