Uno dei due era ricercato a livello europeo

La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto due cittadini albanesi, irregolari sul territorio nazionale, uno di 29 anni, l’altro di 25, indagati per il reato di ricettazione continuata. Uno di essi, inoltre, è stato arrestato a seguito di mandato di cattura europeo, avendone richiesto l’estradizione la Germania.

Identificazione

I due sono stati identificati a seguito dei contolli ordinari svolti dalle Volanti negli esercizi pubblici. Quando il nominativo del 29enne è stato “passato” al terminale delle forze di polizia è emerso un “alert” diramato in ambito europeo, poiché soggetto ricercato in Germania con l’accusa di avere commesso alcuni furti in abitazione.  In particolare, si tratta di tre episodi avvenuti nell’autunno del 2018 a Durbach e Walzbachtal, due piccoli comuni tedeschi situati nel land del Baden-Württemberg. L’altro individuo, invece, risultava del tutto sconosciuto agli archivi di polizia e, come l’amico, in posizione irregolare sul territorio nazionale. Questo precedente significativo riferibile alla Germania, e la mancanza di una stabile dimora e lavoro in Italia, hanno indotto gli agenti ad approfondire la loro posizione, individuando un albergo cittadino dove aveano appena preso una stanza con il proposito di restare in città per cinque giorni, con prenotazione che avevano già saldato all’albergatore. Quando i poliziotti sono entrati nella camera, hanno notato, sopra un tavolino, un telefono cellulare Samsug colore blu; poco prima di questo intervento, ad inizio turno, gli stessi agenti avevano esperito un sopralluogo a richiesta di una cittadina forlivese che nella notte era stata vittima di un furto in abitazione; la donna aveva denunciato la sottrazione, tra le altre cose, di un telefono dello stesso tipo e modello. Con un veloce accertamento i poliziotti hanno così verificato trattarsi proprio del telefono rubato qualche ora prima.

Perquisizione

Da qui è nata una perquisizione più approfondita dalla quale sono spuntati numerosi altri oggetti di provenienza sospetta (anelli, braccialetti, ciondoli, catene, occhiali, orologi e borse), del tutto incompatibili per tipologia e quantità rispetto alle condizioni di vita di quei due personaggi. Peraltro, alcuni ciondoli e oggetti riportavano indicazioni evidenti che rinviavano alla città di Forlì (ad esempio, un portachiavi di una nota concessionaria forlivese), città ove i due erano appena arrivati e che quindi rendeva assai improbabile che ne fossero giunti in possesso legittimamente in un così breve lasso di tempo. Analizzando le cose rubate, si è arrivati a identificare un’ulteriore vittima di furto in abitazione, anche questo commesso nella notte appena passata. Il denunciante, al momento della convocazione, si trovava all’interno di una caserma dei carabinieri dove stava riferendo l’accaduto. La riconducibilità di parte della refurtiva in loro possesso a due reati appena commessi in città, ha quindi permesso di adottare nei loro confronti il fermo di indiziato di delitto, in relazione al quale il pubblico Ministero di turno, dott. Filippo Santangelo, ha disposto il trasferimento presso la Casa Circondariale di Forlì, per il successivo passaggio della convalida avvenuto nella mattinata di oggi innanzi al G.I.P. dott. Giorgio di Giorgio, che ha pienamente condiviso l’impostazione della Polizia Giudiziaria e della Procura della Repubblica, applicando nei loro confronti la misura cautelare della custodia in carcere. Parallelamente, nel confronti del 29enne si è data notifica del mandato di cattura europeo, inviando gli atti alla Corte d’Appello di Bologna per i passaggi successivi inerenti la richiesta di estradizione tedesca. La Polizia di Stato esprime particolare soddisfazione per questa operazione, soprattutto per il valore preventivo di queste catture, tenuto conto che i due, appena giunti in città, ove prevedevano restare cinque giorni per poi forse dileguarsi altrove, probabilmente avevano in animo di compiere altri reati dello stesso tipo.