Controreplica degli ambientalisti sui dati diffusi dalla multiutility
FORLI’ – Il gioco dei numeri e della loro interpretazione: le parole di Bonaccini sugli ottimi risultati conseguiti da Ravenna e il conseguente annuncio dello spegnimento dell’inceneritore presente sul territorio ha scatenato letteralmente una battaglia epocale tra ambientalisti, società di gestione dei rifiuti ma anche tra istituzioni. Se si pensava che il progetto di collegamento con una Ravegnana bis potesse essere uno strumento di “distensione” tra i due territori in causa, la questione rifiuti rischia invece di creare ulteriori frizioni se non addirittura una frattura tra le due realtà. Di fatto, alla luce delle dichiarazioni uscite negli ultimi giorni il fronte del dibattito si è allargato anche ad Hera che con una nota ufficiale ha corretto i dati diffusi dal tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì. La precisazione della multiutility non è stata di gradimento al coordinamento forlivese tanto che con un’ulteriore nota stampa sono tornati sull’argomento, punzecchiando proprio Hera.
“HERA”, si legge proprio nel comunicato stampa pervenuto alla redazione, “fornisce solo i dati della percentuale di raccolta differenziata e non quelli dei rifiuti procapite a smaltimento, il vero parametro che misura il livello dello spreco di risorse e la possibile riduzione dell’incenerimento.”.
Secondo i dati dell’associazione ambientalista Nel 2017, ultimo anno di gestione di HERA nell’intera provincia di Forlì – Cesena, i rifiuti speciali trasferiti indebitamente negli urbani sono stati circa 27 mila tonnellate mentre i rifiuti speciali inviati a smaltimento 21 mila tonnellate; questi rifiuti rappresentavano indebitamente una quota rilevante della raccolta differenziata dichiarata da Hera.
“I dati analitici che abbiamo a disposizione parlano chiaro”, spiegano ancora gli ambientalisti: fra rifiuto indifferenziato e rifiuti inviati a smaltimento, inclusi ingombranti e spazzamento, Ravenna e Cesena assieme sono attorno ai 350 kg per abitante, mentre per Forlì nel 2019 il dato è di circa 120 kg a testa, nonostante nei primi mesi di quest’anno gran parte del territorio fosse ancora a raccolta stradale.”.
In proiezione il dato potrebbe scendere ancora. Stando alle stime, infatti la produzione procapite di indifferenziato nel 2020 potrebbe scendere sotto la soglia psicologica dei 100 kg ad abitante.
“Se questo si realizzerà Forlì nel 2020 potrà vantare il primato europeo di miglior comune per minor spreco di risorse assieme a Lubiana e Trento.”.
Gli ambientalisti criticano senza troppi fronzoli la politica di Hera adottata sui comuni di Cesena e Ravenna, dove la avviene attraverso i cassonetti stradali intelligenti, che di intelligente per il TAAF avrebbero ben poco: “oltre al rilevante costo di investimento che si rifletterebbe sulle tariffe, questi cassonetti , in tutte le situazioni in cui sono stati utilizzati , hanno mostrato che in essi rimane una rilevante quantità di rifiuti da smaltire in discarica o con incenerimento rispetto alla raccolta porta a porta, ed una bassa qualità delle frazioni differenziate raccolte, che risultano meno commerciabili quali materie riciclabili.”.
Per gli ambientalisti quello dei rifiuti è un tema fondamentale e per questo annunciano che chiederanno presto un incontro con l’assessore regionale all’ambiente, così come al Comune di Forlì.
L’obiettivo è quello di promuovere e allargare a tutta la Regione, a partire dall’ area vasta romagnola il metodo di raccolta di ALEA, ma anche di attivare programmi per incrementare le filiere del riciclo per tutte le frazioni compresa quelle che finora sono considerate frazioni non riciclabili come i prodotti assorbenti per l’igiene, nonché la selezione del rifiuto secco residuo per ridurre i rifiuti da smaltire;
Da ultimo ma non meno importante le associazioni ambientaliste chiedono un aggiornamento del Piano Regionale Rifiuti stabilendo, assieme alla chiusura degli inceneritori più vecchi, un percorso in cui “possano essere premiati con analoghe chiusure di inceneritori i territori più virtuosi per minor rifiuto secco urbano da inviare all’incenerimento.”.