In rappresentanza dalle 13 zone che compongono la rete associativa della regione

Un grande momento di partecipazione democratica: con queste semplici parole si può sintetizzare l’evento Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) che ieri che si è tenuto domenica 6 aprile a Forlì e più precisamente al San Giacomo. Più di 300 capi educatori in rappresentanza dalle 13 zone che compongono la rete associativa dell’Emilia Romagna. Numeri che rappresentano solo la punta di un iceberg: sono infatti 184 i gruppi, 13 i comitati di zona, 23.676 i soci Agesci e di questi ben 19.610 hanno un’età compresa tra gli 8 ai 21 anni. 4.066 sono, invece, complessivamente gli educatori che svolgono un servizio di volontariato completamente gratuito e che quasi quotidianamente affiancano i ragazzi sperimentando ancora oggi la formula dell’educazione così come Baden Powell l’ha pensata fondando il movimento scout nei primi del 900. Tutto questo nella sola regione emiliano romagnola, i numeri nazionali, infatti, sono ancor più impressionanti.

Le assemblee per delegati sono momenti di confronto tra esperienze e territori diversi, luoghi in cui gli educatori si confrontano sulle linee guida che l’associazione a livello nazionale intende intraprendere ma non solo: è  in occasioni come quella che si è tenuta ieri al San Giacomo che i capi dell’Emilia Romagna possono portare bisogni, pensieri elementi di dibattito utili a rispondere alle esigenze educative e sociali dei territori dove lo scoutismo è presente e parte integrante delle città, così come dei paesi.  Temi quali il diritto dei ragazzi ad avere capi formati e preparati, l’accoglienza, la pace, il sostegno alle reti e corridoi umanitari sono stati terreno di proficuo confronto che hanno portato alla stesura di raccomandazioni condivise che verranno poi trasmesse al consiglio generale che si terrà a fine mese presso la base scout di Bracciano (RM).

Nella sola zona di Forlì, che comprende anche i territori di Bertinoro, Forlimpopoli, Meldola, Predappio e Rocca San Casciano, sono ben 2.187 i soci Agesci e di questi 462 sono gli adulti che direttamente o i direttamente svolgono un servizio educativo in favore dei ragazzi. “Siamo orgogliosi della nostra zona, dei nostri ragazzi e di tutti i capi scout che prestano servizio per rendere Forlì e il comprensorio un po’ migliore di come lo abbiamo trovato” commentano Chiara Di Meo ed Enrico Samorí, Responsabili di Zona che proseguono: “Per noi è stato un momento molto importante perché abbiamo permesso ai nostri capi e ragazzi di percepire il respiro nazionale dell’associazione, di sentirsi parte di qualcosa di grande che si estende oltre le parrocchie la diocesi, i territori dove svolgiamo il nostro servizio. Abbiamo avuto l’occasione di far sperimentare anche questa dimensione dell’essere Chiesa. Un’occasione che non si sarebbe potuta concretizzare senza l’aiuto della Cooperativa Formula Servizi che ci ha sostenuto in maniera importante nell’organizzazione e gestione dell’evento. Senza di loro davvero non avremmo potuto offrire ai nostri capi e a tutto il territorio un’occasione così significativa”.

“Da ultimo, ma non certo in ordine di importanza”, concludono i Responsabili di Zona, “i nostri ringraziamenti vanno anche al noviziato del gruppo Forlì 14 e al Masci che ci hanno supportato nel far provare ai fratelli emiliani l’accoglienza romagnola, al Comune di Forlì e all’azienda Top Service che si è occupata della parte tecnica, non semplice, dell’assemblea”.