Molti non capiscono che per ottenere un risultato anche minimo bisogna impegnarsi a fondo
Marco Lodoli continua a insegnare in un Istituto Tecnico Industriale della cintura romana, frequentato da giovani di borgata. Nel tempo libero si è dedicato, e ancora si dedica, alla scrittura ed è diventato un autore di successo, vincitore di numerosi e importanti premi letterali. Nell’ormai lontano 2002 ha pubblicato, nel giro di un mese, due profetici articoli: “Il silenzio dei miei studenti che non sanno più ragionare” e “I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità (F con la lettera maiuscola)”. Per gli adolescenti che doveva istruire, “i processi intellettivi più semplici, quali un’elementare operazione matematica, la comprensione di una favoletta, ma anche il semplice resoconto di un pomeriggio passato con gli amici o della trama di un film,” erano compiti sovrumani, nonostante avessero alle spalle non meno di otto anni di scuola obbligatoria. Si comportavano come se nessuno gli avesse mai insegnato il rapporto che intercorre fra denaro e fatica, la durezza della vita e che per ottenere un risultato anche minimo bisogna impegnarsi a fondo. Il benessere infatti non arriva da solo “come arriva la pioggia o la domenica”. La vita che avrebbero vissuto da adulti ben difficilmente sarebbe quella dei manifesti pubblicitari dove tutti ridono felici e abbronzati e nessuno è mai sudato. Non sarebbe stata nemmeno quella delle televisioni invase da gente che imbarca applausi senza essere capaci di far nulla. Non avrebbero vissuto in un mondo in cui tutto è facile e sarà sempre più facile: imparare l’inglese giocando, laurearsi senza sforzo, diventare ricco e famoso ridendo e scherzando.
Diciassette anni dopo, quando tutti gli adolescenti sono continuamente incollati allo smartphone, quasi fosse una sorta di protesi, c’è da chiedersi se i processi intellettivi più semplici, così ben descritti da Lodoli, siano ancora “compiti sovrumani”. Al supermercato sono sempre più numerosi i giovani che chiedono assistenza alle casse, anche per il conteggio delle monete per saldare quanto acquistato.