
Ragni (Forza Italia): “Subito controlli straordinari nei centri di via Masetti e via Fabbretti”
Il 20enne somalo affiliato all’Isis che si diceva pronto a “mettere bombe in tutte le chiese d’Italia” arrestato a Bari lo scorso 13 dicembre aveva fatto tappa a Forlì il 26 novembre scorso. L’uomo, arrivato in Romagna in automobile si era concesso una passeggiata in centro storico e si era recato anche – secondo la ricostruzione degli investigatori – nel Centro islamico cittadino, presumibilmente, ma è necessario verificare ulteriormente, quello di via Masetti.
“A Forlì, oltre alla nuova moschea di via Masetti, quella classificata come “luogo di culto” ufficiale e inaugurata in pompa magna dal sindaco Drei, c’è anche il Centro di cultura islamica di via Fabbretti, la trasversale chiusa che si innesta nel primissimo tratto di via Ravegnana, a poche centinaia di metri da corso Mazzini, alle spalle di piazza Saffi – afferma Fabrizio Ragni, coordinatore comunale e capogruppo comunale a Forlì di Forza Italia, responsabile regionale Emilia-Romagna del dipartimento sicurezza di Forza Italia.
E prosegue: “E’ il secondo centro di preghiera per la comunità islamica della città. Le due strutture sono state oggetto di verifiche, un anno fa, da parte del Comando Provinciale dei Carabinieri. E dal controllo delle 12 fra moschee e centri di cultura islamica presenti in 11 Comuni della provincia di Forlì-Cesena emerse che la stragrande maggioranza mostrava irregolarità urbanistiche, igienico-sanitarie e di sicurezza grandi e piccole. Oggi, con la notizia del fermo del terrorista islamico che voleva far saltare San Pietro, si aggiunge anche il pericolo della radicalizzazione dei fedeli che frequentano questi luoghi di culto. Dunque, si impone una nuova verifica.”
“Dal rapporto dei Carabinieri emerse che sulle 12 “moschee” censite in provincia, ben 7 erano gestite da associazioni nemmeno iscritte al registro regionale delle Associazioni di Promozione Sociale. Tante irregolarità documentate. A Forlì per i disagi registrati nel Centro islamico di via Fabbretti nel mese del Ramadan avevamo sollecitato il sindaco e le istituzioni a intensificare i controlli e far rispettare le normative, in primis quelle del codice stradale, a causa degli assembramenti di veicoli nella strada che intralciavano il transito ai residenti. Ma la giunta Pd del sindaco Drei ha sempre sbandierato una minimizzazione del problema che, alla luce dei fatti di queste ore, possiamo definire sconcertante.”
“A lungo s’è dibattuto in città sul fatto che l’arrivo della nuova moschea in via Masetti potesse comportare la chiusura della struttura di cultura islamica di via Fabbretti, nell’auspicio dello stesso assessore al Welfare, Raoul Mosconi, – espresso in una seduta del Consiglio comunale rispondendo allo stesso Ragni , che: “se c’è un luogo di culto in città si debba usare quello.” “Ma poi sappiamo come è finita, i due luoghi di culto e cultura islamica coesistono ma non comunicano tra loro. Forse per le differenze che contrappongono musulmani sunniti e sciiti, le strutture sono scarsamente aperte alla città (parliamo anche degli orari di fruibilità ai non islamici), uomini e donne frequentano spazi divisi, ed è stato segnalato che gli imam si concedono commenti al Corano in lingua araba. Ad oggi, non possiamo dire che dentro le moschee e i centri islamici di Forlì vi sia divulgazione sistematica di testi scritti anche in italiano, per consentire a tutti di informarsi e conoscere. Questi centri non devono essere luoghi segreti frequentati da persone con cattive intenzioni verso le comunità italiane che le ospitano. Chiediamo, allora, che vi sia e sia fatta rispettare la massima trasparenza e la massima regolarità. Che sia garantito il rispetto delle nostre regole e che non si pretenda di piegarle ai dogmi religiosi o peggio farsene scudo per ospitare chi nutre intenzioni verso la comunità dei cristiani: siano gli stessi imam e responsabili dei centri islamici forlivesi ad aprire le porte delle loro strutture e da loro parta la denuncia di chi manifesta intenzioni criminali” conclude Fabrizio Ragni,