L’accordo riguarda 117 professionisti, aumenti in busta paga
IRST conferma e consolida la propria posizione di guida a livello nazionale rispetto alle fondamentali tematiche dell’inquadramento lavorativo del personale che più direttamente è impegnato nelle attività di ricerca.
E’ stato, infatti, siglato lunedì 5 novembre dal direttore generale IRST IRCCS, Giorgio Martelli e le Organizzazione Sindacati, il rinnovo dell’Accordo Integrativo per i ricercatori siglato tre anni fa.
Già allora estremamente innovativo, l’accordo è stato il primo in Italia ad affiancare ai tre contratti collettivi aziendali di primo livello della sanità pubblica, il Contratto per la Dirigenza della Ricerca assicurando così ai professionisti impegnati in “prima linea” nel settore ricerca o nelle funzioni tecniche di supporto tutte le tutele proprie del personale dipendente. A fronte di un panorama nazionale dove si continua a riscontrare una situazione di precariato diffuso, l’Istituto Tumori della Romagna (IRST) e il personale coinvolto hanno operato per compiere un ulteriore passo in avanti. L’accordo riguarda 117 professionisti tra dirigenti dell’Area Tecnostruttura (statistici, data manager, bioinformatica; 64 in tutto di cui 56 femmine e 8 maschi, di età media 41 anni) e dirigenti dell’Area ricerca (biologi, biotecnologi; 54 di cui 39 femmine e 14 maschi, di età media 36 anni).
Il nuovo Accordo prevede un incremento di 3.100 euro lordi l’anno per ogni ricercatore, distribuiti tra stipendio tabellare e quota dello stipendio di risultato legato agli obiettivi. Pur di fronte alle difficoltà connesse ai criteri adottati dal Ministero della Salute per finanziare la Ricerca Corrente – ovvero le attività scientifiche dirette a sviluppare settori specifici della biomedicina e della sanità pubblica – ed in particolare il criterio che assicura il contributo solo per il personale a tempo determinato o co.co.co., l’Accordo prevede ulteriori 3 stabilizzazioni a tempo indeterminato. All’interno del contratto è stato inoltre identificato un ulteriore percorso di valorizzazione del personale che, rifacendosi a una valutazione sistematica degli obiettivi e delle performance ottenute nel triennio precedente dal ricercatore, porterà a passaggi di fascia con un incremento di retribuzione minimo del 15% del personale interessato in modo omogeneo sulla struttura coinvolta. In più, a seguito della riorganizzazione del Laboratorio di Bioscienze, sono state istituite cinque Posizioni di Coordinamento di rispettive aree che saranno poste a selezione interna.