Iacovella (M5S): “Nulla di personale, ma ancora tante cose da chiarire”

Non si fa attendere il commento del Movimento 5 Stelle in merito alle dimissioni dell’assessore all’Innovazione Dionigi. In una nota inviata alla stampa e firmata dal consigliere comunale Iacovella si legge:

“Una premessa è doverosa: non abbiamo mai avuto nulla di personale nei confronti di Tommaso Dionigi. Teniamo a precisarlo perché chi parla di “cattiveria gratuita”, “macchina del fango”, “clima da caccia alle streghe” (tirando in ballo addirittura la stampa, in maniera decisamente poco elegante), finge di non capire e cerca di nascondere le vere ragioni delle dimissioni dell’assessore Tommaso Dionigi, che nulla hanno a che vedere con la persona.

Vogliamo ricordare che la protesta di tanti partiti, movimenti e singoli cittadini nasce da un arroganza istituzionale da parte di questa sindacatura, che genera un deficit di partecipazione a causa della completa egemonia del Partito unico al comando. Un susseguirsi di atti di forza verso i gruppi di minoranza, i comitati, i singoli cittadini, schiacciati da un metodo autoritario e senza contraddittorio. E’ successo nelle commissioni, per i quartieri, per la raccolta firme dei comitati, addirittura con denunce ed intimidazioni verso singoli cittadini. Protesta che poi abbiamo deciso di rendere molto evidente unendoci sui temi della trasparenza e della partecipazione in un “controconsiglio” nel momento in cui il PD egemone non si è dissociato da un affidamento di 36.000 Euro che l’assessorato di Dionigi ha deciso, senza nessun tipo di gara, deciso dall’Amministrazione a favore di una società i cui titolari erano anche soci con l’assessore Dionigi in altre attività.

Senza considerare Non volendo entrare nel merito sulla correttezza della procedura (sulla quale altri organismi si pronunceranno), abbiamo da subito sollevato un problema di opportunità e trasparenza, in nome di un’etica politica che viene prima di qualsiasi altra considerazione.

Abbiamo fatto domande, spesso rimaste senza risposta, se non un generico “è tutto a posto”. Risposte evasive che mai hanno portato la questione etica al loro interno, concentrandosi sugli aspetti legali della vicenda.

Evidentemente non doveva essere tutto così a posto, se prima la società ha rinunciato all’affidamento e ora l’assessore decide di dimettersi.

Nessuna denigrazione personale, quindi, ma solo la constatazione che questa vicenda, nella quale il Sindaco ha sin da subito abbandonato il suo assessore al suo destino, è uno degli esempi della mancanza di trasparenza e di condivisione nell’operato di questa Amministrazione che da tempo andiamo denunciando.

Proprio alcuni temi che il Sindaco elenca come grandi successi dell’attività dell’assessore  dimissionario, sono invece da richiamare come ulteriori esempi di scarsa chiarezza nelle procedure: il progetto per la rete di telecamere MAN, un progetto che impegnerà il nostro bilancio comunale per 10 milioni di € affidato senza gara, con gli stessi metodi, ad una Società di Imola specializzata in impianti fotovoltaici, ne è un esempio illuminante.

Ecco perché oggi non è un punto di arrivo, ma un ulteriore punto di partenza, verso una città che sia messa nelle condizioni di sapere, di essere coinvolta, di poter giudicare.

Ed ecco perché queste dimissioni non cambiano di una virgola l’esigenza di scelte forti che andiamo sottolinenando a gran voce: l’istituzione di una commissione di garanzia e controllo, la terzietà delle nomine nelle società partecipate dal Comune, un nuovo ruolo veramente partecipato dei Quartieri, il coinvolgimento vero della città nel dibattito sul nuovo ospedale e le future politiche sanitarie del territorio.

Le dimissioni dell’assessore Dionigi sporcano irrimediabilmente l’immagine del sindaco Lucchi, che pare preoccuparsi di più per il giro nei quartieri sull’adeguamento del suo piano di mandato.

Non ci pare che l’inizio sia di quelli trionfali da ricordare.

In realtà, il piano di mandato non esiste più: esiste un procedere alla giornata, senza visione di prospettiva, che sta consegnando la nostra città al progressivo spegnimento.

Proprio per evitare questa deriva, come cittadini responsabili, abbiamo deciso di unire le forze per denunciare quello che per noi è un grave vulnus di democrazia.

Abbiamo portato avanti una forma di protesta di grande sacrificio per chi, come noi, crede nelle istituzioni democratiche. Ma con grande forza e convinzione l’abbiamo sostenuta, spogliandoci di eventuali individualismi per il bene che vogliamo a questa Città.

Proprio per evitare questa deriva, da cittadini, continueremo nella nostra opera di denuncia e di proposta per una stesura comune di regole etiche condivise.”