“Dispiaciuti, amareggiati, agguerriti e grati”
Nella giornata di venerdì 27 gennaio l’assessore all’innovazione e Sviluppo del Comune di Cesena Tommaso Dionigi ha rassegnato le sue dimissioni, inviando al sindaco paolo Lucchi una lettera informale in cui parla di “vera e propria macchina del fango finalizzata a screditare la mia persona, la mia passione politica e la mia professionalità”. E se all’inizio, dichiara Dionigi, “ho cercato di reagire con forza, sicuro di aver sempre operato con correttezza e nell’interesse della nostra città, poiché non è corretto re agire con fragilità ad accuse ingiuste e ad una inaudita prepotenza da parte di alcuni, nel tempo però, la prepotenza ha lasciato il posto alla cattiveria gratuita”.
Il sindaco Lucchi, nell’accettare le dimissioni, parla di un “clima da caccia alle streghe” al quale l’uomo Dionigi è stato sottoposto in questi mesi e si dichiara in attesa dei “giudizi dalla Procura della Repubblica e dall’Anac – alle quali alcuni Gruppi consiliari paiono aver inviato esposti – con l’obiettivo di verificare se gli atti compiuti dall’Amministrazione, in particolare relativamente a “Cesena lab” ed in generale nei settori dei quali Tommaso Dionigi ha avuto la responsabilità, siano legittimi.
Da parte sua, i componenti del Gruppo Consiliare Pd si dichiarano “dispiaciuti, amareggiati, agguerriti e grati” perché, come si legge in una nota inviata ai giornali, “Cesena perde un assessore competente, appassionato, disponibile e aperto al dialogo, che in questi due anni e mezzo ha posto le basi per tanti progetti di sviluppo: il cablaggio del territorio comunale e la videosorveglianza; il Campus universitario in corso di realizzazione; Cesena Lab, che sta dando un’opportunità di lavoro e di speranza nel futuro a tanti giovani; i bandi per l’assunzione di personale e la no-tax area per le imprese, l’impegno per l’attrattività del centro storico, solo per citarne alcuni. Dispiaciuti perché le accuse nei confronti di Tommaso hanno superato il legittimo dibattito politico e hanno raggiunto picchi di cattiveria, scorrettezza e accanimento inaccettabili, causando una sofferenza professionale e personale a Tommaso che lo hanno portato alle dimissioni”.
Secondo il Gruppo Consiliare Pd “la campagna delle opposizioni è sfociata in una forma di protesta ridicola quale quella del ‘silenzio istituzionale’ e dei ‘consigli ombra’. Un comportamento che, oltre a costituire una mancanza di rispetto verso l’istituzione comunale e i cittadini (che con il loro voto democratico hanno deciso il “peso” delle singole forze), ha rivelato un’opposizione in piena crisi di rappresentanza nei confronti della città e in piena crisi di idee.”
“Ma siamo anche agguerriti – continua la nota – perché c’è ancora tanto lavoro da fare e, come diceva lo slogan del candidato sindaco Lucchi, “Cesena non si ferma”. Il gruppo del Partito Democratico, insieme alla Giunta, alle forze di maggioranza e tutta quella parte di città che sostiene l’operato di questa Amministrazione, continuerà a fare di tutto perché i progetti avviati da Tommaso non si fermino, qualsiasi sarà la persona chiamata ad assumere il gravoso compito di sostituire l’assessore Dionigi.
Infine siamo grati, davvero grati a Tommaso che, in questi 2 anni e mezzo, non si è mai sottratto al confronto e ha lavorato con passione, competenza e professionalità per la sua città, di cui si è dichiarato “innamorato”. Se Cesena nei prossimi anni sarà una città più bella e moderna molto sarà anche per merito suo. Siamo fiduciosi che, seppur non più nel ruolo di assessore, Tommaso potrà continuare a contribuire alla crescita e sviluppo della nostra città, come uomo e professionista.