I gestori del progetto Ex deposito Atr rispondono così ad Antonella Imolesi Pozzi
FORLÌ. Riceviamo e pubblichiamo
In qualità di co-gestori del progetto Ex Deposito ATR, Città di Ebla e Spazi Indecisi sentono di dover fare chiarezza in merito alle dichiarazioni imprecise ed oggettivamente errate sul suddetto progetto, riportate oggi a mezzo stampa e web dalla Dott.ssa Imolesi Pozzi.
Le sorti del Palazzo del Merenda ci premono enormemente come cittadini e come operatori culturali, auspichiamo altresì una mobilitazione anche attraverso energie provenienti da privati per restituirlo alla Città quanto prima. Tali sorti però non hanno nulla a che vedere con il progetto Ex Deposito ATR, sul quale il Comune ha lavorato, in sinergia con le Associazioni che lo gestiranno e con ATR stessa, senza spendere un solo euro. Nel dettaglio il progetto di riqualificazione per il primo triennio ha un valore di 912.000 € dei quali 456.000 € di cofinanziamento regionale, 366.000 € di cofinanziamento della Società consortile ATR per effettuare lavori di consolidamento necessari e non più rimandabili (già messi a bilancio e quindi grazie al nuovo progetto effettuati dimezzando i costi), 60.000 € di confinaziamento delle Associazioni Città di Ebla e Spazi Indecisi (un fatto inedito per la Città). Il Comune di Forlì, in qualità di Capofila rendiconterà 60.000 € di costi di personale che non vanno a spostare un euro sul suo bilancio. Da questo punto di vista ciò che è stato pilotato da questa amministrazione, in continuità con la precedente, è a tutti gli effetti una best practice innovativa e sul cui modello si potranno aprire nuove strade in futuro. Inoltre ricordiamo che L’EX Deposito delle corriere di Atr è un bene tutelato, non un edificio qualunque. Questo rende ancora più efficace l’azione amministrativa su un’immobile che è destinato a rientrare nella proprietà del Comune. Ricordo infine che le attività temporanee svolte fra il 2011 e il 2014 nel Deposito delle Corriere hanno avuto un respiro internazionale e grazie alla rete di contatti hanno già avviato da tempo un processo di patrimonializzazione ben prima che si intercettasse il cofinanziamento regionale.