FORLÌ. È stato un colpo di piccone assestato dal Sindaco Drei in persona – accompagnato dall’Onorevole Marco di Maio, dalla consigliera regionale Valentina Ravaioli e dagli assessori Maria Grazia Creta, Raoul Mosconi ed Elisa Giovannetti – a dare il via alla demolizione, questa mattina, di un edificio strappato dalle mani della criminalità organizzata, nota come “area ex Limonetti”.
La demolizione di questa mattina è solo il culmine di un lungo percorso durato non meno di cinque anni e che, dunque, parte nientemeno che dalla Giunta Balzani. La confisca dell’immobile avvenne nel lontano 1997 e non si contano le lungaggini burocratiche, come ammesso dallo stesso assessore Mosconi, per arrivare a questo importante risultato.
“Una demolizione diversa dalle altre” ha commentato su facebook il deputato Marco di Maio “un bene confiscato che sarà ricostruito con tecniche innovative e all’avanguardia della sostenibilità, per diventare la Casa delle associazioni e di chi si batte per promuovere la legalità. Grazie a un progetto del Comune della Regione, promosso in primo luogo da Valentina Ravaioli, comincia a prendere forma una delle azioni concrete per promuovere la legalità come bene comune”.
In sintesi, il messaggio è proprio questo: da un male si può trarre un bene. Il proprietario dell’area fu infatti coinvolto in una vicenda di usura. In quei luoghi, frutto (o teatro) di attività criminali, oggi si guarda al futuro e alla possibilità di costruire di nuovo, per realizzare la tanto desiderata “Casa delle Associazioni”.
Nei campi che costeggiano l’area, anch’essi sottratti alla criminalità organizzata, sono già attive alcune attività agricole curate dalla Cooperativa For.B.
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(Michele Dori)