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Gli spettacoli del 28 settembre

Prosegue, a Forlì, giovedì 28 settembre, la nuova edizione di Colpi di Scena – Sguardo nel Contemporaneo, vetrina dedicata ai nuovi progetti e alle nuove drammaturgie sceniche del teatro contemporaneo organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione.
I lavori partono alle ore 10.30, al Ridotto del Teatro Diego Fabbri, con l’incontro I mestieri del teatro, oggi a cura di Renata M. Molinari. L’incontro di lavoro vuole essere un dialogo con artisti, compagnie e operatori ospiti di Colpi di Scena su queste figure emergenti e dare voce ai “portatori” di tanti saperi, se non nuovi, nuovamente riconosciuti.

Alle ore 14.30, al Teatro Testori, il primo spettacolo in programma sarà LidOdissea della Compagnia Berardi Casolari. La storia di LidOdissea parte dallo studio e dall’analisi dell’Odissea omerica – dei personaggi, delle dinamiche e delle tematiche presenti – per riscrivere una nuova storia. Un’Odissea 2.0. Ulisse, Penelope e Telemaco: una famiglia in vacanza in uno stabilimento balneare, che tra flashback e flashforward rivive e racconta le avventure del viaggio mitologico, trasformandolo in un viaggio interiore alla scoperta dei limiti, delle difficoltà e dei paradossi della società contemporanea. Un viaggio che i tre personaggi, accompagnati dalla figura di un aedo non vedente – rievocazione contemporanea della figura omerica – intraprendono fuori e dentro di sé, alle prese con uno spazio e un tempo nei quali non riescono a ritrovarsi.

Alle ore 16.15, all’Ex ATR, Prima nazionale per Dieci modi per morire felici, nuovo spettacolo di Emanuele Aldrovandi dell’Associazione Teatrale Autori Vivi. Dieci modi per morire felici è uno spettacolo-gioco in cui dieci spettatori hanno la possibilità di vivere una nuova vita, dalla nascita alla morte, compiendo scelte che influenzano l’andamento dello spettacolo, con un solo obiettivo: morire felici. Come fare? Sopravvivere da soli o unirsi agli altri? Scommettere e forse perdere tutto o essere parsimoniosi? Rispettare la legge o abbandonarsi all’illegalità? Affidarsi al destino – impersonato dal resto del pubblico – o al calcolo? Assecondare i propri istinti o lottare contro di essi? Uno spettacolo teatrale per vivere un’altra vita. Un bis di esistenza tra gioco e spettacolo per riflettere insieme sulle regole che ci fanno stare al mondo e sulle possibili attribuzioni di senso alla nostra vita.

Prima nazionale anche Tu (non) sei il tuo lavoro, un testo di Rosella Postorino (finalista Premio Strega 2023), diretto da Sandro Mabellini e prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri, in scena alle 18.15 al Teatro Piccolo. Sul palcoscenico, il cortocircuito di una coppia interpretata da Maria Lomurno e Francesco Patanè: Lei che è il suo lavoro, e Lui che, senza lavoro, rischia di essere “niente”. Entrambi sono alle prese con master-truffa, ritmi impossibili, affitti che incombono e contratti a tempo determinato. Estremi opposti di una generazione in lotta per il proprio futuro, le loro esistenze sono destinate a intrecciarsi e accarezzarsi, pur davanti allo spettro di una gravidanza non programmata.

Ultimo spettacolo della giornata, anch’esso presentato in Prima nazionale alle ore 20.15 al Teatro Diego Fabbri, sarà Beati voi che pensate al successo noi soli pensiamo alla morte e al sesso del Gruppo della Creta. La Compagnia è alla continua ricerca di pratiche e dispositivi scenici efficaci, ricerca che l’ha portata alle allucinatorie narrazioni di Juan Rodolfo Wilcock. Come l’autore italo-argentino si prende gioco delle macerie della società dei consumi, facendo scontrare il caos con la scienza, così il Gruppo della Creta vuole indagare un’idea di evoluzione che punta solo al progresso tecnologico. Gli spettacoli sono aperti gratuitamente al pubblico (salvo disponibilità).