
Alle 11 è in programma il solenne pontificale presieduto dal vescovo monsignor Livio Corazza
Si svolge il 4 febbraio di ogni anno la più antica festa di Forlì, dedicata alla “Madonna del Fuoco”, Patrona della Città. Le si rende omaggio con l’accensione di piccole luci che accendono e riscaldano le fredde giornate di inizio febbraio. Dalle ore 7.30 alle 20.00, nel percorso che va da Piazza del Duomo a Piazza Aurelio Saffi, le piazze principali del centro, le bancarelle offrono dolciumi, abbigliamento, giochi e tante altre offerte commerciali.
Le celebrazioni in Duomo
Alle 11 è in programma il solenne pontificale presieduto dal vescovo monsignor Livio Corazza con diretta su Teleromagna. Le celebrazioni si svolgeranno in Cattedrale, davanti all’immagine della Patrona, posta sull’altare maggiore. Saranno allestiti posti a sedere per i fedeli che vorranno partecipare alle liturgie e anche un settore per coloro che vorranno entrare solo per una preghiera. Accesso, senza necessità di prenotazione, nel rispetto delle norme anticovid, con mascherine, igienizzazione e distanziamenti.
La storia
Tutto ebbe inizio la notte di mercoledì 4 febbraio 1428. Al posto della chiesina del Miracolo, in via Leone Cobelli, vi era allora la casa, adibita a scuola, del maestro Lombardino da Rio Petroso. Il piccolo edificio andò completamente distrutto in un incendio da cui si salvò solo una xilografia su carta, rappresentante la Vergine col Bambino, intorno alla quale si trovano otto figure di santi, in alto l’Annunciazione e la Crocifissione, in basso i dodici Apostoli con al centro una santa e la Vergine Incoronata.
Con una solenne processione, tenutasi pochi giorni dopo il miracolo (8 febbraio), il legato pontificio monsignor Domenico Capranica fece traslare la sacra immagine nel Duomo della città. Alla fine del Quattrocento, durante la Signoria dei Riario Sforza, il culto della Madonna del Fuoco si sviluppò tanto che Caterina decise in suo onore di dar vita alla Compagnia dello Spirito Santo e alla Congregazione di Carità.
Dal 1636, la xilografia fu infine collocata in una cappella costruita appositamente nel Duomo e a lei dedicata. L’immagine della Madonna del Fuoco misura 49 x 40 centimetri e fu realizzata su carta comune, incollata e inchiodata su una tavoletta di legno. In base a studi condotti le si può attribuire con relativa certezza una datazione anteriore al 1420, più precisamente tra fine Trecento e i primi del Quattrocento. Con ogni probabilità si tratta della più vecchia xilografia su carta custodita in Italia, nonché di una tra le più antiche in Europa.
