Garantire chiarezza e trasparenza ai cittadini

Lotti mai arrivati, prezzi rincarati e nuovi fornitori: serve pubblicare la rendicontazione

Il caso delle mascherine in Italia (sia quelle classificate come Dispositivi di Protezione Individuale sia quelle identificate come Dispositivi Medici, ovvero le chirurgiche) si rivela ogni giorno di più un grande problema: la carenza di tali dispositivi, già di per sé è un problema; inoltre attorno alla richiesta di mascherine si è creato sul territorio nazionale un alone di malaffare notevole per le  ingenti somme di denaro che circolano.

Entrambi questi fattori contribuiscono notevolmente ad accrescere la preoccupazione nei cittadini che già stanno vivendo una situazione molto difficile per la paura del contagio e per la reclusione nelle proprie abitazioni. E’ necessario dunque garantire loro trasparenza.

E’ di oggi la dichiarazione dell’Ausl sull’edizione del Corriere Romagna, in cui l’azienda sanitaria afferma che dopo diversi ordini di suddetti dispositivi mai arrivati da parte dei fornitori ordinari, per evitare di rompere lo stock di mascherine, è dovuta ricorrere a fornitori extra ordinari esperti di import-export dai paesi asiatici. Sempre sul quotidiano in edicola oggi inoltre si legge del notevole rincaro dei prezzi: mentre in principio ogni mascherina ammontava a due centesimi l’una, ora si arriva a un euro cadauna per le chirurgiche.

La proposta è quindi che, terminata la pandemia di Covid-19, L’Ausl Romagna, per chiarezza e trasparenza, renda pubblica la rendicontazione legata ai flussi delle mascherine per render noto il quadro d’acquisto delle stesse a tutti i cittadini romagnoli anche alla luce dell’enorme quantità di denaro che verte sull’argomento.