E’ il momento giusto per fare chiarezza.
FORLI’ – Il quarto comma dell’articolo 97 della Costituzione recita “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazione si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Mario Rossi che lavora nella Pubblica Amministrazione (Enti locali) dal 1999 “dopo aver vinto un concorso da ottavo livello (ingegnere e non avvocato)” decide di rivolgersi al Ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, tramite una lettera al Corriere della Sera che il quotidiano pubblica sotto l’intrigante titolo “Ministra Bongiorno «C’è anche di peggio dei furbi del cartellino»”. Il peggio, secondo il Rossi, è rappresentato dal fatto che “In 19 anni solo per 5 ho avuto direttori assunti per concorso. Gli altri invece con scelta politica, non esperti del campo e preoccupati solo di compiacere i politici di riferimento”. Gli assunti senza concorso “erano e sono talmente incompetenti da meritare solo l’oblio”.
Checché ne pensasse il titolista autore dell’intrigante titolo, offre un meraviglioso assist a un ministro del “Governo del cambiamento”. Sì perché a Giulia Bongiorno, definita sul web “una macchina da lavoro”, si aprono praterie per effettuare interventi “a costo zero”. Si tratta di interventi particolarmente graditi a chi, con il recente voto, ha dimostrato di avere in uggia i politici. Tali sono per esempio quelli che, applicando le leggi in vigore sia chiaro, hanno evitato il concorso a “incompetenti da meritare solo l’oblio”. Il nuovo ministro è tosto: da Presidente della Commissione Giustizia della Camera “smontava sistematicamente tutte le leggi ad personam che l’allora premier cercava faticosamente di far passare in Parlamento” (si narra che il premier sbottasse in un “toglietemela di torno” senza successo!). Non è azzardato ritenere che possa d’ora in poi smontare sistematicamente tutte le leggi, in modo da ridurre i “casi stabiliti dalla legge” a eccezione a quanto costituzionalmente previsto.
Devono lavorare per la “res publica”, per servire il cittadino contribuente, persone competenti in quanto “vincitore di concorso”. Si tratta di un progetto a lungo termine affidato a chi non cerca il consenso immediato ma vuole qualificare la Pubblica Amministrazione, nell’interesse di tutti noi.
Tommaso Tomai