
E’ l’opinione di Fabrizio Ragni (Forza Italia) che lancia l’endorsement a Vittorio Sgarbi
PREDAPPIO - “Siamo favorevoli alla riaccensione del faro di Rocca delle Caminate. La luce che sarà visibile da Imola a Rimini, in un raggio di oltre 60 chilometri. Sarà un richiamo turistico decisivo per il territorio circostante, le colline di Meldola, Predappio, che dobbiamo contribuire a rilanciare”: il coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Ragni rilancia l’idea che aveva convinto il critico d’arte Vittorio Sgarbi il sindaco di Meldola Gianluca Zattini innescando un dibattito politico aspro.
Il castello di Rocca delle Caminate, oggi di proprietà della Provincia di Forlì, era la casa estiva di Mussolini. Nel 1927 in cima alla torre venne installato un faro che emetteva un fascio di luce tricolore che segnalava quando il Duce soggiornava in Romagna.
“Chi può avere paura di un fascio di luce? La luce è segno di speranza e valorizzerà un luogo straordinario del nostro Appennino, una struttura che domina interamente le vallate sottostanti e vanta una storia straordinaria. Una storia intensa. E della storia e dei fatti del passato non si può e non si deve aver paura”: aggiunge Fabrizio Ragni.
La torre di avvistamento è di probabili origini romane ed il castello risalirebbe invece al X o XI secolo. Nel tempo vi soggiornarono i membri della casa regnante, capi di stato, ambasciatori di varie nazioni e nel 1943 la Rocca fu sede della prima riunione del consiglio dei ministri della Repubblica Sociale Italiana.
La proposta di riaccendere il faro del castello è stata approvata dalla Provincia di Forlì-Cesena, con un voto favorevole bipartisan del centrosinistra e del centrodestra. L’attivazione dovrebbe coincidere con l’affidamento con la gestione di quota parte della struttura, che dovrebbe essere affidata tramite bando ad un privato per farne una foresteria-museo.
Mentre la restante parte del castello medievale (restaurato con 4,4 milioni di euro, di cui oltre 3 erogati dalla Regione) è destinata a sede del Tecnopolo universitario per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico.
Il parco della Rocca ha fatto da cornice in estate a feste medievali che hanno richiamato migliaia di turisti.
“Accendere il faro non è apologia del fascismo è semmai un segnale di rinascita. Ed è risibile anche il diniego all’accensione posto dagli ambientalisti che ipotizzano un caso di inquinamento luminoso se paragonato ad altre situazioni ben più gravi – aggiunge e conclude il coordinatore provinciale di Forza Italia Forlì-Cesena, Fabrizio Ragni - . Invece, il faro acceso sulla torre della Rocca delle Caminate potrebbe illuminare un territorio con tante bellezze storiche, architettoniche, artistiche e naturalistiche ancora poco conosciute e comunque da rilanciare in seno alle strategie turistiche di area vasta e in un contesto di concorrenza nazionale e internazionale spietato. Turismo non soltanto come valorizzazione dei territori ma anche come indotto e creazione di ricchezza e posti di lavoro. Perché dire di: ‘no’?”.