
La provocazione di Mentana: “detesto tutto ciò che del progresso e della tecnologia si sostituisce alla mente umana”
SOECIETA’ – Anche nel Bel paese l’uso delle moderne tecnologie avanza inesorabilmente: dal treno alla panchina dei giardini, ma anche al ristorante o mentre si cammina nel flusso di pedoni, vediamo sempre più gente che smanetta o che ha gli occhi fissi sullo schermo dello smartphone, a volte anche quando attraversa la strada.
La comodità di poter accedere da ogni dove al computer o ai motori di ricerca ci solleva dalla fatica. Per una sorta di super efficienza perché impegnarsi per ricordare nomi e date? Basta interrogare, al momento del bisogno, Wikipedia o Google, per ottenere, in poche frazioni di secondo, quanto serve per far bella figura o per completare il lavoro commissionato senza perdere tempo.
E’ vero, si fa bella figura o si completa il lavoro senza accorgersi che gradualmente stiamo affidando ai motori di ricerca “una delle facoltà mentali più antiche e preziose per l’umanità: immagazzinare conoscenze, depositarle nella nostra materia grigia, per tirarle fuori quando servono” (F. Rampini). Così “un terzo degli inglesi sotto i 30 anni non sa dire qual è il proprio telefono di casa senza consultare l’agendina del cellulare”.
Sì perché la memoria è un muscolo che va tenuto in costante allenamento per dare un adeguato rendimento. L’informazione istantanea ricevuta dal motore di ricerca, proprio in quanto istantanea non riesce a essere memorizzata e non si deposita quindi nella materia grigia. Poco male, quando avessi necessità della stessa informazione la richiederò! Perpetuando il mancato allenamento di un muscolo che rischia così di atrofizzarsi, proprio nell’era in cui la forma fisica sembra essere una sorta di ossessione come testimoniano la diffusione del fitness, jogging e yoga.
Come ci si può difendere dal progressivo decadimento del muscolo memoria? Enrico Mentana, 63 anni, direttore del TG7, dichiara il suo metodo: “Non ho la patente, non uso calcolatori, non ho l’agenda, i numeri li so a memoria; detesto tutto ciò che del progresso e della tecnologia si sostituisce alla mente umana”.
Tomaso Tomai