Lo affermano Comune, Fondazione e università

Il sindaco Davide Drei, il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e il presidente del Campus di Forlì Felix San Vicente fanno il punto sul dibattito in corso sul campus alla vigilia del completamento di un ulteriore tassello, e cioè l’area verde dell’intero complesso, di quello che sta diventando un punto di riferimento fondamentale per la città.

“Grazie al recupero dei diversi blocchi e padiglioni dell’ex polo ospedaliero e la realizzazione del Trefolo e del Teaching Hub • affermano in una nota congiunta – il Campus è diventato il cuore pulsante della attività universitaria forlivese e il miglior testimone della qualità formativa che la città offre. Nell’affrontare concretamente i temi del recupero e della rinfunzionalizzazione dell’area verde, è stato necessario portare ogni ipotesi progettuale sul piano della conoscenza del patrimonio ambientale e della sostenibilità dell’intervento, in modo da vedere la realizzazione degli interventi e la fruizione degli spazi in tempi certi.
 
Le linee guida
Per tali ragioni la progettazione del Parco del Campus Universitario è stata affidata dai soggetti promotori (Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Università degli Studi di Bologna e Comune di Forlì) ad un gruppo qualificato composto da tecnici presenti negli staff del Comune e di UNIBO, a seguito di stipula di apposita convenzione, senza assegnare incarichi di tipo esterno.
Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono quindi di natura economica  (contenimento della spesa) e funzionale, orientate cioè a sviluppare un progetto certamente più essenziale ma in grado di rispondere alle effettive esigenze dei fruitori (collettività, studenti e docenti) con un contenimento significativo dei costi tecnici e di realizzazione, rispetto a quelli precedentemente preventivati. Il progetto elaborato dal gruppo Tecnico è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio competente per territorio in data 11 marzo 2016. Il finanziamento che ne consente la realizzazione ammonta complessivamente a 900 mila euro. L’opera, attualmente in fase prossima al completamento, è coerente con l’intero impianto urbanistico.

Viabilità e collegamenti
Il vialetto principale si configura come percorso ciclo-pedonale di collegamento tra Corso della Repubblica e viale Corridoni, permettendo, inoltre un tragitto diretto e agevole tra l’edificio principale del Campus (il Teaching-Hub), gli altri padiglioni e la mensa. In questa fase l’accesso avverrà da via Pellegrino Laziosi, ma rimane attuale la previsione di un collegamento diretto da Corso della Repubblica, che si potrà attuare solo dopo il trasferimento della Biblioteca Moderna presso l’Ex Asilo Santarelli. I vialetti secondari, di dimensioni più contenute, servono per collegare il percorso principale con i padiglioni.
 
Patrimonio arboreo
Gli alberi preesistenti al progetto del nuovo parco erano circa 450, di cui solo 64 risalenti all’impianto originario del 1915. Come tutti i parchi ospedalieri lo spazio verde in origine era connotato in prevalenza di conifere; inoltre con il passare del tempo le aree verdi che arredavano il complesso hanno perso i connotati geometrici del giardino all’italiana, anche in conseguenza della realizzazione di nuovi padiglioni avvenuta a partire dal 1938. L’attuale progetto del Parco del Campus tende quindi a rettificare la carenza di biodiversità, cercando di assecondare e valorizzare il patrimonio arboreo già esistente, che funge da cornice verde alla nuova piantumazione esaltando i colori e la luminosità. Il progetto si fregia inoltre di punti focali di grande effetto e prestigio come la cosiddetta “collina dei colori”, il “tunnel di glicini” ed un accesso che sarà di impatto “variopinto” su viale Corridoni. Per fare ciò è stato necessario intervenire su 37 alberature dichiarate instabili o irrimediabilmente compromesse, nessuna delle quali risaliva all’impianto originario del 1915. Sono state in compenso messi a dimora 400 arbusti ed 80 nuove alberature comprendenti specie di altissimo valore ornamentale, come ad esempio lo Storace Americano (Liquidambar styraciflua worpledson) ed il cosiddetto “Albero dei Tulipani” (Liriodendron tulipifera).”