FORLÌ. La recente promessa di 8,3 ML di euro del bando per la “riqualificazione delle periferie” ha riacceso il dibattito sul “centro storico”. Condividendo in parte le perplessità sulla congenita lentezza della macchina amministrativa in relazione alle aspettative dei cittadini, è bene far qualche precisazione sulle “rancorose” dichiarazioni rilasciate da qualche ex amministratore.
Ribadisco quanto già affermato: i progetti per il centro storico portati avanti dall’ex vice sindaco in due anni sono solo 13 slide che, a partire dall’esaltazione personale (#nome e cognome), sono un tripudio di frasi fatte, slogan e luoghi comuni: “ La bellezza come luogo comune”; “insieme alla città” (ripuliamo i muri e i punti di degrado); “fare rete e unire le forze”; “riappropriarsi degli spazi ed abituarsi a viverli”; “recuperare vivibilità e visibilità”; “ridefinire identità”; “ Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Eleanor Roosvelt”.
Aldilà delle egocentriche banalità, solo una foto del centro storico con due scarabocchi ed una “torta” di presunti investimenti di 17,5 milioni di euro, ma poi per cosa?
E’ bene dirlo, questo fantomatico progetto, come ho detto, è solo una lista della spesa (circa 60 azioni) di cose già prestabilite, inserite nel programma di mandato del Sindaco o addirittura prodotte da giunte precedenti alla quale l’ex non ha aggiunto nessun valore se non un hastag; interventi in itinere o già realizzati da altri e scollegati tra loro, come dimostrano le puntuali analisi di questi giorni. Quindi?
Dopo aver prodotto solo disastri e polemiche sarebbe stato meglio tacere.
Il presunto progetto di mere azioni era stato da lei esposto alle stesse associazioni di categoria che ne hanno ribadito l’assoluta inconsistenza.
Invece l’unico e concreto progetto della città (non esaltazioni personali… #nomeecognome) sul “centro storico”, è stato abilmente cestinato.
Un progetto studiato e costruito da professionisti di grande valore, costato quasi duecentomila euro, già condiviso con incontri pubblici ed approvato dal Consiglio Comunale? Perché è stato nascosto? Questa è una grave “irresponsabilità politica” ed un “danno reale” per la città.
Il presunto ed inconsistente progetto sulla “bellezza dei sogni” sono azioni, disgiunte tra loro, in parte discutibili e quasi tutte in capo ad altri assessorati, di fatto solo una appropriazione di meriti, come: voler spendere circa 60.000 euro per qualche pianta in p.zza del Carmine (fortunatamente cassata), oppure aver messo in crisi il progetto “Forlì nel cuore” o l’attivazione dei varchi già finanziati progettati dal 2007, la riqualificazione ex Palestra Campostrino partita da anni, la riassegnazione area “Annalena Tonelli” (stranamente aveva già previsto l’uscita del chiosco di Corvini) ma la lista sarebbe lunga ed imbarazzante come il voler attribuire le proprie colpe al Sindaco o al Presidente del Consiglio Comunale.
Sul “centro storico” la nuova giunta sta lavorando, su cose concrete, studi e progetti fatti da professionisti del settore altro che slogan e frasi celebri da scaricare da internet o selfie da far girare nei social e media volteggiando sul ghiaccio o facendo finta di imbiancare muri, fino a distogliere Agenti della Polizia Municipale dai compiti istituzionali per farli girare con i fotografi per mera propaganda.
Per questo la città fino ad ora non è riuscita a decollare, il centro storico è imballato grazie a chi voleva promuovere solo se stesso… anzi “…la bellezza dei i propri sogni.”.
Bisogna smettere di pensare a “compartimenti stagni” e “personalismi”, è giunto il momento di iniziare a parlare di “CITTA’ nel suo complesso”, di come si vuole interpretare, costruire e vivere il futuro, parlare di cose reali, non di sogni (PUMS -Piano Urbano di Mobilità Sostenibile).
Abbiamo accettato una sfida partendo con una scialuppa e, con grande fatica, dopo solo 4 mesi (non due anni con altri cinque da capogruppo), si inizia a vedere la terra all’orizzonte.
L’Assessore Marco Ravaioli (che appena insediato preparato e vinto un bando per la riqualificazione commerciale del mercato coperto) sta remando per arrivare alla meta e non ha il tempo di fare le sorridenti ed imbarazzanti passerelle sui media.
Riprendendo proprio l’intervento delle associazioni di categoria alla domanda sull’operato dell’ex, hanno risposto: “Noi non lo rimpiangiamo, ma ora cambiamo passo.”
Purtroppo la storia insegna che i “rampanti” votati a promuovere solo se stessi, distruggono tutto quello che non si identifica con i loro ”IO”. Viene in mente Nerone che dopo aver incendiato Roma cantava e se ne vantava attribuendone le colpe ai cristiani.
Allo stesso modo qualche “ex” non ha tra le sue corde nemmeno la dignità del silenzio, far tesoro degli errori commessi e prendere coscienza della propria incapacità amministrativa.
Mario Peruzzini – Capo gruppo “NOI con Drei” – Comunicazione