CASTROCARO. La delibera del consiglio comunale di ieri sera, 10 ottobre 2016, segna, da un punto di vista formale, l’inizio della fine della proprietà pubblica delle Terme di Castrocaro. La delibera è stata approvata a maggioranza, con tre astenuti (Francesco Billi, Claudio Aldini, Tommaso Sgarlato).
“Nell’incontro del 3 ottobre scorso” ha spiegato il Vicesindaco Sanzani “alla presenza di tutti noi (Amministrazione Comunale, ndr), Isabella Landi, presidente della Società Terme s.p.a. ha spiegato di non poter dare continuità alla società per il 2017, se da parte dei soci pubblici non saranno prese a breve delle decisioni”. Una situazione, quindi, che viene prospettata dall’Amministrazione e dalla Società Terme spa come grave e urgente.
Con l’aumento di capitale, la Società Terme intende realizzare una serie di piscine termali aperte al pubblico e punta anche ad investire sul termalismo sanitario convenzionato. Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena hanno già approvato le rispettive delibere per autorizzare la cessione delle quote pubbliche.
“Noi, in maniera responsabile” ha spiegato ancora Sanzani “scegliamo di dare una prospettiva al territorio. Ci conforta sapere che i lavoratori termali e gli operatori del turismo e del commercio, la maggioranza dei nostri concittadini da domani saranno informati che, dopo anni, la nostra Amministrazione ha preso una decisione pragmatica negli interessi della comunità”.
Parere negativo. Sorpresa: ad esprimere un parere negativo sulla questione è stata Giovanna Foligni, Responsabile Area Economico-Finanziaria del Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Nella sua relazione, la ragioniera ha paventato il rischio di “perdita di controllo da parte dei soci pubblici” e di “aumento di capitale che non va a remunerare le azioni che rimangono dal plusvalore”. Alla prima critica, il Sindaco ha risposto tirando in ballo l’opzione dell’arbitraggio, mentre alla seconda critica ha risposto dicendo che “l’aumento di capitale è finalizzato al rilancio del complesso termale, che ha subito, negli ultimi quindici, vent’anni una continua diminuzione delle prestazioni erogate. Si fa presente che il Comune non potrebbe partecipare all’aumento di capitale più volte richiesto dalla partecipata Terme di Castrocaro spa”. Infine, una terza critica sollevata dalla ragioniera riguarda un possibile “depauperamento delle quote”. A questa ultima critica, il Sindaco ha risposto ricordando la situazione così come presentata da Isabella Landi nell’incontro del 3 ottobre. “Quindi, il destino economico-sociale del Comune è indissolubilmente legato al complesso termale e solo un rilancio di questo complesso può determinare il miglioramento della situazione asfittica in cui versano la gran parte delle attività economiche di questo territorio. Questa Amministrazione ritiene che la proposta di Long Life Formula costituisca una risposta nel senso sopra indicato”.
Le reazioni. Il consigliere Roberto Gori ha espresso soddisfazione per quello che definisce “l’avvio di una soluzione positiva”. L’assessore Quinto Biondi ha detto che “questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”.
All’opposizione, stante il voto di astensione deciso dal gruppo consiliare, il capogruppo Aldini ha detto che “Era ora! Eravamo in situazione di stallo da troppo tempo. Io capisco che la situazione e delicatissima però credo che sia necessario essere un po’ piu disponibili verso chi viene ad investire nel nostro territorio”.
Francesco Billi ha ricordato la sua storica contrarietà alla vendita delle Terme, ma, giunti ormai all’ineluttabile, ha pregato il Sindaco di seguire la strada di una “rateizzazione” nel tempo dell’incasso della vendita delle azioni, così da evitare di essere strozzati dal patto di stabilità. Si è inoltre augurato che la scelta di vendere le terme per rilanciarle possa servire a restituire alla città la sua vocazione turistica, cercando così di arginare il fenomeno degli albergatori che concedono i propri alberghi all’ospitalità dei migranti. Un fenomeno che Billi definisce “Profugopoli”.
Assai più energica e marcata la posizione di Tommaso Sgarlato, che ha lamentato il fatto che, nel corso di quella che è stata una serata letteralmente storica per Castrocaro, la presenza di cittadini a quella pubblica assise è stata scarsissima. “Io mi aspettavo che ci fosse una maggior presenza della cittadinanza, che fossero presenti i lavoratori delle Terme. Invece non c’è nessuno, nessun dipendente delle Terme. Siamo all’atto finale e non c’è nessuno!”
(Michele Dori)