FORLÌ. Conferito un incarico di collaborazione “gratuita” all’ ex dirigente Affari Generali e Risorse Umane del Comune di Forlì Alessandro La Forgia protagonista, l’estate scorsa, della vicenda del buco di 1,5 milioni per le spese legali esterne.

La nomina non è passata inosservata al Movimento 5 stelle di Forlì che chiede chiarimenti precisi al sindaco di Forlì: “Considerando che La Forgia è andato in pensione da pochi giorni (il 1° ottobre 2016) proprio non riusciamo a capire le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale a dare di fatto continuità al suo operato visto che, oltretutto, l’ “incarico di studio e consulenza a titolo gratuito”, come è stato protocollato in Municipio, non sarà a costo zero, ma prevede 3000 euro di rimborsi annuali. A nostro avviso per i trascorsi di la Forgia e l’opportunità politico-amministrativa che ne derivava era del tutto fuori luogo affidargli questa mansione”: scrivono in una nota i consiglieri comunali del M5S di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini.

E per motivare la critica ricordano che La Forgia nell’agosto scorso fu sollevato con decreto del sindaco dall’incarico di responsabile dell’ufficio legale a causa della mancata ricognizione annuale sugli incarichi legali che avevano generato spese fuori bilancio per quasi 1,5 milioni di euro, definite dai Revisori dei Conti come una “grave e ripetuta irregolarità contabile”.

 

Nella richiesta di archiviazione delle indagini sui debiti fuori bilancio, pur non riscontrando reati penali, i Procuratori Sottani e Brunelli avevano comunque ravvisato un “eccesso di potere” nell’operato di La Forgia per “aver stipulato accordi senza preventivi riscontri di congruità e legittimità” seppure “in piena sintonia con la giunta comunale di volta in volta in carica”, eccesso di potere, hanno sottolineato i magistrati, a cui solo il Comune poteva chiedere conto tramite una azione civile/amministrativa di responsabilità, cosa che ad oggi non ci risulta essere stata fatta.

Inoltre lo stesso La Forgia aveva addirittura fatto causa al Comune chiedendo il reintegro nelle piene funzioni, oltre ad risarcimento corrispondente a ben 15 mensilità come per i danni arrecati alla sua immagine.

 

“Ci siamo trovati di fronte ad un’amministrazione che non aveva mai confermato ufficialmente di voler resistere in giudizio – ricordano i consiglieri comunali del M5S di Forlì – se non con le dichiarazioni della ex Vice Sindaco Zanetti, rispondendo ad una nostra interrogazione, e che comunque non ci aveva permesso di visionare le carte del ricorso, in onta alle più elementari norme di trasparenza e diritto di accesso dei consiglieri. In questo intreccio di responsabilità negli affidamenti delle spese legali esterne e di obblighi del Comune di vigilare sulla spesa dei soldi dei forlivesi, i magistrati della Procura di Forlì hanno scritto negli atti di essersi trovati di fronte ad una “gestione eccessivamente superficiale e poco oculata della cosa pubblica”, un giudizio etico-morale a nostro parere pesantissimo”.

 

Rileviamo inoltre la coincidenza che i due ex assessori Zanetti e Briccolani, oltre ad essere gli unici a non essere stati riconfermati dopo la crisi di giunta, erano anche gli unici ad aver “accusato” in commissione consiliare Alessandro La Forgia di non aver effettuato la ricognizione annuale ultra milionaria.

“Ci saremmo aspettati che l’amministrazione comunale avesse preso le distanze da La Forgia. Mentre, al contrario, gli è stato affidato nuovamente un incarico. Per quale motivo? E’ davvero indispensabile il suo apporto?”: si domandano i consiglieri comunali del M5S di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini, che per avere risposte in merito hanno presentato una specifica interrogazione chiedendo, al contempo, se sia vera la notizia che lo stesso Alessandro la Forgia sia ancora in possesso delle chiavi di accesso al Municipio e sia ancora titolare di un pass Ztl e posto auto riservato gratuito.

 

Ufficio Stampa del Movimento 5 Stelle Forlì