SANTA SOFIA. Con estrema sintesi, l’Amministrazione Comunale di Santa Sofia desidera fare chiarezza sulle motivazioni che hanno portato ad annullare la Sezione Giovani del 57° Premio Campigna, previsto per l’8 ottobre 2016.

La manifestazione prevedeva l’installazione di alcune opere all’interno della Sala Milleluci di Santa Sofia, spazio già precedentemente utilizzato per manifestazioni di questo genere – ad esempio per il Premio Campigna 2007 o per le installazioni durante il Buskers Festival.

 

La manifestazione in programma, invece, non si è potuta svolgere perché, a seguito di un intervento durante il Consiglio Comunale del 29 settembre 2016, con cui la consigliera di minoranza Fleana Campitelli richiedeva delucidazioni in merito all’uso della sala Milleluci per il Premio Campigna, un cittadino ha depositato un esposto presso il Corpo Forestale di Santa Sofia e ciò ha ovviamente causato l’immediato annullamento della manifestazione.

 

L’Amministrazione Comunale di Santa Sofia desidera comunque fare chiarezza su alcuni punti.

Innanzitutto, se la preoccupazione del cittadino è motivata da timori sulla sicurezza della struttura, si ribadisce che all’interno del progetto per i lavori di realizzazione di strutture ed aree per la valorizzazione e commercializzazione di produzione agricole di qualità commerciale, di cui è stata oggetto appunto la Milleluci, è presente una verifica ai carichi a firma dell’Ing. Daniele Bernabini che evidenzia il miglioramento sismico della parte sovrastante dell’edificio.

 

Come in ogni altro evento, anche per la Sezione Giovani del Premio Campigna il Sindaco sarebbe stato comunque responsabile dell’incolumità dei cittadini.

 

Se, invece, con l’esposto si fosse voluto dare un segnale politico, l’Amministrazione ritiene che il gesto riveli piuttosto inadeguatezza e incapacità di fare politica, perché le scelte politiche andrebbero discusse in altre sedi, preposte appunto a questo tipo di confronto.

 

Ciò che è successo non è nemmeno una rivalsa nei confronti dell’Amministrazione, quanto piuttosto un danno alla comunità di Santa Sofia, che perde un’occasione per attirare gli appassionati di arte contemporanea, e soprattutto un’offesa ai giovani artisti, alla curatrice e in generale a chi ha speso tempo ed energie per realizzare un progetto che – purtroppo – non vedrà mai la luce.

 

A conti fatti, quanto accaduto è un gesto infelice che non ha portato alcun vantaggio a nessuno.

 

Ufficio Stampa del Comune di Santa Sofia