FORLÌ. “Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto” dice un passaggio del deuteronomio 5-11 della Bibbia. Un concetto laico contenuto in un testo religioso. Questo dovrebbe tornare alla mente quando si parla delle tragedie dei migranti. Quando qualcuno perde la vita o tenta di mantenerla ai margini delle nostre terre, involontariamente fa anche qualcosa per noi: viene a ricordarci che i popoli continueranno a muoversi e che le genti continueranno le loro migrazioni, e al contempo viene a rammentarci che abbiamo perduto i principi prioritari della nostra civiltà. Basterebbero i numeri di queste tragedie a farci fermare ben più di un attimo a riflettere se un mondo migliore non sia possibile.

E allora bene fanno i collettivi letterari, i circoli, le associazioni che cercano di dare voce a chi non ne ha più, per informare, fare parlare, leggere, diffondere, testimoniare, tenersi per mano. Come si farà nel multiforme evento di venerdì 30 settembre 2016 alla Sala del Refettorio dei Musei di San Domenico di Forlì

LA GEOGRAFIA E’ UN DESTINO

ideato da Alessandro Dall’Olio, fondatore e conduttore del Gruppo 77 di Bologna. In questa serata a ingresso libero (ore 18), che fa parte del programma della Settimana del Buon Vivere, si porteranno testimonianze, poesia, musica e teatro/danza per ricordare le tragedie dei migranti, e per cercare di capire qualcosa in più di ciò che accade vicino e un po’ più lontano da noi.

Le testimonianze di Siid Negash dell’Eritrean Youth Solidarity for National Salvation (che spiegherà perché si è costretti a fuggire quando si vorrebbe invece restare) e del giornalista e Console di Malta Enrico Gurioli (illustrerà le dinamiche marittime e le politiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo), i brani poetici degli autori del Gruppo 77 che hanno scritto sulle tragedie di Lampedusa e sui migranti (contenuti nell’antologia con la prefazione di Erri De Luca, Rayuela Edizioni), l’accompagnamento dal vivo del pianista e
compositore Fabrizio Sirotti, il teatro/danza di Camilla Neri e Francesca Pizzagalli (ballerine del Laboratorio Danza Teatro di Cesena).

Non una relazione su coloro che muoiono affogati tra le onde, ma un altro piccolo gesto per riuscire ad ottenere il possibile perché questo non accada e per capire qualcosa in più sulle ragioni di chi fugge dalle proprie terre per continuare a sperare.

 

Lo spettacolo è già stato messo in scena a Granarolo Emilia (per la stagione del TaG-Teatro a Granarolo), a Villa Savardo di Breganze (Vicenza), al festival DialogArti 2015 di Bologna, e nel programma teatrale de Le Torri dell’Acqua di Budrio.