Il consigliere regionale Foti prende posizione contro il politicamente corretto

BOLOGNA. La Giunta regionale preveda una modifica alla legge, approvata nel 2014, sulla parità e contro le discriminazioni di genere, abrogando articoli che non sono applicati neppure dalla stessa Regione Emilia-Romagna. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, èTommaso Foti (Fdi-An).

L’articolo 9, specifica il consigliere, prevede che “la Regione Emilia-Romagna operi per riconoscere, garantire e adottare un linguaggio non discriminante, rispettoso dell’identità di genere, identificando sia il soggetto femminile che il maschile in atti amministrativi e corrispondenza, denominazioni di incarichi, funzioni politiche e amministrative”.

“Termini - ironizza il capogruppo Fdi-An– quali ‘assessora’, ‘presidenta’, ‘idraulica’, ‘falegnama’ e ‘muratora’ in Emilia-Romagna sono ora di uso corrente”. Però, conclude Foti, “se si leggono gli atti della Regione si citano ‘gli assessori’ anziché ‘l’assessora e l’assessore’”. Anche le stesse convocazioni della commissione per la Parità e per i diritti delle persone, aggiunge, “si rivolgono agli ‘assessori’ anziché ‘agli assessori e alle assessore’ e riportano la firma della ‘presidente’ anziché ‘la presidenta’”.

 

 

Ufficio Stampa Fd’I-AN Regione Emilia-Romagna