CASTROCARO E TERRA DEL SOLE. È stata una edizione, quella del Festival di Castrocaro 2016 che è andata in onda ieri sera, che ha mantenuto fede alle aspettative e al senso generale di cambiamento promesso e realizzato dalla Rai. Una serata elegante, serena e, per la prima volta da un sacco di tempo a questa parte, anche “sobria”.
Ottimo il livello dei concorrenti in gara, che peraltro non è mai stato in discussione: da molti anni, anzi praticamente da sempre, a Castrocaro approdano solo ragazzi talentuosi, ancorchè giovanissimi. Ci sembra che il livello si sia anche un po’ alzato in questa edizione. Meritatissima, tra l’altro, la vittoria di Ethan Lara, 18enne fiorentino, che poco dopo aver afferrato il trofeo e aver abbracciato vigorosamente Lucia Magnani, amministratore delegato di Long Life Formula, ha accettato di concederci una breve videointervista (vedi articolo). Commovente, tra l’altro, il duetto virtuale tra Kelly Joyce e la scomparsa “regina del Festival di Sanremo” Nilla Pizzi, sulle note di un brano che quest’ultima stava incidendo al momento della morte. Tra foto d’epoca, la voce soave di Nilla Pizzi e l’interpretazione di Kelly Joyce, la Rai ha voluto mostrare tangibilmente il cambio di passo, ma senza dimenticare le proprie radici culturali.
La scelta degli Stadio si è rivelata vincente, così come quella di suddividere la loro presenza in due momenti distinti, cosa che ha certamente fatto salire il livello di audience. Momenti di puro rock italiano “vecchia maniera”.
Protagonista indiscussa della serata è stata certamente la solidarietà e la vicinanza ai terremotati, testimoniata in vari modi: i collegamenti con l’inviata in diretta dalle zone del sisma, la ripetizione continua del numero 45500 per donare due euro a favore delle popolazioni colpite dal sisma, cosa che ha portato a raggiungere e superare la somma di 8 milioni di euro, gli appelli di piccole e grandi stelle della televisione italiana verso la solidarietà.
Buona, nel complesso, la conduzione dell’evento, affidata alla coppia Togni-Montrucchio, con qualche indecisione in alcuni momenti ma, come si dice, è il bello della diretta. Molto gradevole, in ogni caso, il loro stile: snello, giovane, anche umile a volte, posato e sereno. Un’esperienza da ripetere, sempreché i dati di ascolto confermino che il cambio di rotta è stato apprezzato dai telespettatori di Rai 1.
Un po’ zoppicante, invece, la giuria, soprattutto per quanto riguarda Valerio Scanu, che si è rifatto in chiusura di serata con una stupenda interpretazione di “Io vivrò (senza te)” di Lucio Battisti. Flavio Montrucchio, con una battuta, ha tolto Scanu dall’imbarazzo di una serata intera: “Lasciatelo dire: sei meglio come cantante che come giurato”.
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(Michele Dori)