
Nasce da un’idea di Marco Cortesi e Mara Moschini, le riprese iniziano oggi, alla regia Riccardo Salvetti
FORLÌ. “Ciò che importa è quanto compare sul tuo documento d’identità: se c’è scritto Hutu sei vivo; se c’è scritto Tutsi, sei morto”. È questa l’essenza della drammatica vicenda del massacro dei Tutsi nel Rwanda del 1994, che gli attori Marco Cortesi e Mara Moschini stanno trasformando in un film, che sarà girato nel territorio forlivese nelle prossime settimane. Le riprese iniziano oggi. Si chiamerà “Rwanda – il film”.
Il film, più che ricostruire le dinamiche che portarono al massacro del 1994, analizza quella brutta pagina di storia dal punto di vista di due personaggi, Augustine e Cecile. “Un Hutu che non vuole uccidere e una Tutsi che non vuole morire” ha spiegato Marco Cortesi, durante la presentazione che si è tenuta ieri all’interno del Municipio di Forlì. Il film nasce da un precedente progetto teatrale di Marco Cortesi e Mara Moschini dal titolo “Rwanda”, patrocinato da Amnesty International
Il crowdfunding. Fare un film richiede tempo e, soprattutto, risorse. Risorse che gli ideatori, purtroppo, non possedevano. Si sono, quindi, rivolti alla rete. E così, lo scorso anno, è stato realizzato un teaser per lanciare una campagna di crowdfunding, per raggiungere la cifra di circa 30mila euro, bastevoli a realizzare quella che si preannuncia una delle pellicole più interessanti dell’anno. Ben settecento soggetti hanno sostenuto il progetto, tra cui sessantacinque tra Onlus, Ong e associazioni.
Le location. Curiosamente, il film, ambientato in Rwanda, non verrà girato in Rwanda e neanche in un’altra qualsiasi location africana. L’abilità del team di “Rwanda – il film” ha permesso di scovare alcune location nostrane. Tra le location scelte, il lago di Foma, nei dintorni di Forlì, il teatro Jolly di Cesena, una scuola forlivese e una casa privata.
Neri e africani. Faranno parte del cast, oltre ad attori professionisti, ben 25 attori africani, in parte anche rwandesi e 148 comparse, provenienti da associazioni del territorio forlivese e cesenate che si occupano di accoglienza. Dei casting è stato fatto un breve video, di cui abbiamo già trattato in passato (vedi articolo).
“Ciò che mi ha colpito di un altro film sul genocidio del 1994, “Hotel Rwanda” (2004, regia di Terry George, ndr)” spiega Marco Cortesi “è la differenza che viene delineata tra neri e africani nel film”. “I neri, tradizionalmente, sono gli afroamericani dei film e della tv, di cui tanto e giustamente si parla. E poi ci sono gli africani, di cui si parla molto meno”. Ed è proprio per questo che il massacro del Rwanda – oltre 800mila vittime in soli 104 giorni – è uno dei più misconosciuti. Ed è proprio per questo che la coppia Cortesi-Moschini sta cercando di riportare in vita questa storia, che dovrebbe essere nella coscienza di tutti.
Il team. Oltre a Marco Cortesi e Mara Moschini, del team che sta lavorando al progetto “Rwanda – il film” fanno parte il regista Riccardo Salvetti e il direttore della fotografia Massimo Gardini. Horizon Studio, coproduttore delegato, ha creduto nel progetto fin dalla nascista e ha messo a disposizione gratuitamente tutta l’attrezzatura professionale necessaria, oltre alla necessaria esperienza.
“Valorizzare questa realtà”. L’Assessora Giovannetti ha speso parole di ringraziamento per il team che si occuperà di questo progetto. “Questo film è un’opportunità per tutti i forlivesi di conoscere e approfondire questa storia. Valore e qualità sono due cose che questa città deve assolutamente sostenere”. Infine, l’Assessora ha affermato che “per una comunità piccola come la nostra non è facile far emergere realtà così importanti, ma bisogna provarci”.
Partnership e sponsor. Il film si avvale, infatti, di un nutrito sostegno a livello di partnership e di sponsor: oltre al Comune di Forlì, figurano anche l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Confcooperative & Global Service Soc.Coop, l’associazione Docenti Senza Frontiere, Saracirone Group, il Rotary Club Forlì, l’azienda DZ Engineering, Spazi Indecisi, Arte Italiana, Adcom, Archimedia, Damiano, Artimpianti Group, Fondazione Museke.
Workshop. Più che solo un film, Marco Cortesi l’ha definito un vero e proprio workshop: “Questo non è un film come tutti gli altri. Cercheremo di formare ragazze e ragazzi sulla storia, sulla vicenda, ma anche su cos’è il cinema e come si realizza un film”.
(Michele Dori)