
La Polizia Locale di Cesenatico ha portato a termine nei giorni scorsi una complessa e delicata indagine
La Polizia Locale di Cesenatico ha portato a termine nei giorni scorsi una complessa e delicata indagine anti prostituzione. I componenti del nucleo del controllo di vicinato e sicurezza urbana hanno poi trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Forlì-Cesena: due uomini sono stati denunciati a piede libero per favoreggiamento della prostituzione, secondo quanto ricostruito dalla Polizia Locale.
Gli agenti hanno effettuato vari appostamenti nella zona di Ponente presso un appartamento dove una donna di nazionalità albanese si prostituiva. Uno degli agenti si è finto cliente e previo contatto telefonico si è introdotto nell’appartamento. La donna, nel frattempo, era stata accompagnata sul posto in auto da un sessantenne, uno dei denunciati, non della zona. In base a quando ricostruito dagli Agenti della Polizia di Cesenatico questo andirivieni era diventato consuetudine nel tempo ed era stato notato dagli agenti in diverse occasioni precedenti.
Secondo quanto ricostruito dagli Investigatori, la stessa donna veniva portata (e poi prelevata dopo vario tempo) sul luogo dove la stessa si prostituiva in strada (sulla SS n. 16 “Adriatica” o nell’appartamento di Cesenatico) quando gli appuntamenti con i clienti avvenivano in abitazione. L’agente che era in abiti civili, una volta entrato nell’appartamento, arredato come una casa d’appuntamento con luce soffusa e un grande letto matrimoniale, si è immediatamente qualificato mostrando il tesserino di appartenenza alla Polizia Locale. Nel frangente, è stata notata la presenza nell’appartamento di un altro uomo poi prontamente identificato.
Riguardo la presenza lì, di quest’ultimo, la donna ha affermato che, essendo stata in precedenti passate occasioni, aggredita e minacciata da alcuni clienti, l’aveva fatto giungere appositamente dall’Albania perché le facesse da guardia del corpo mentre si appartava coi clienti. A breve distanza sono sopraggiunti altri uomini della Polizia Locale per controllare la situazione; successivamente sono stati redatti gli atti di rito, il verbale di identificazione, nomina del difensore ed elezione di domicilio per il reato di favoreggiamento della prostituzione ad entrambi gli uomini. L’uno, a suo dire, guardia del corpo della prostituta, l’altro invece solo disposto ad accompagnarla sul posto di lavoro e renderle altri favori, non sapendo che l’abituale accompagnamento con la propria autovettura, di una donna nel luogo in cui essa si prostituisce integra il reato di favoreggiamento della prostituzione, come stabilito nel 2018 dalla Corte di Cassazione.