CESENATICO. È nel segno di Carlo Azeglio Ciampi la sessione più economica della Summer School della Scuola di Politiche fondata da Enrico Letta. Forse non poteva che essere così, sicuramente è un bene perché restituisce a un tema trattato in modo sempre più tecnico, l’integrazione economica europea, l’anima che in realtà gli appartiene.
Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca di Investimenti Europea (BEI), parla della generazione politica degli anni ’90, dei Ciampi e degli Andreatta, che gli studenti presenti hanno conosciuto attraverso i libri di storia, e della loro intuizione sul fatto che “il vincolo esterno era l’unica cosa che poteva portare avanti l’Italia”. Gli altri economisti intorno al tavolo – Federico Fubini, Paolo Guerrieri, Andrea Montanini – concordano sulla visione dell’Euro come un progetto realizzato a metà. Scannapieco concorda, precisando: “Non abbiamo ancora un governo unico dell’economia in Europa ma abbiamo cercato di mettere insieme una serie di misure di coordinamento dell’economia europea, come il semestre europeo”. Rivendica anche la bontà di uno dei progetti principali di questa legislatura comunitaria, di cui la BEI è il maggiore finanziatore: “Il piano Juncker è un piccolo segnale per dire che l’Europa non è solo austerity. Ad oggi abbiamo attivato 160 miliardi di progetti aggiuntivi, molti dei quali in Italia. Il Presidente Napolitano, che ho avuto l’onore di accogliere alla sede della BEI, l’ha descritta come una bella storia europea, che dobbiamo raccontare di più, meglio”.
Non solo economia, però, Scannapieco dedica una parte del suo intervento anche alla narrazione, all’importanza di fare sentire coinvolti i cittadini europei: “In quanti di voi si sono emozionati ascoltando il discorso di Juncker sullo Stato dell’Unione? Io ricordo di quando mi sono commosso nel momento in cui Ciampi ha preso in mano il primo Euro coniato dalla Zecca di Stato affermando: “Ecco il sogno di una vita”. Oggi, chi si emoziona parlando di Unione Bancaria? Abbiamo bisogno di nuove storie, che ci emozionino e ci facciano sentire europei. Dobbiamo continuare a ricordare quello che l’Europa ci ha dato perché non possiamo permetterci di sputare nel piatto del progetto europeo che ci ha dato pace, stabilità e crescita per settant’anni”.
Chiude, infine, con un’altra citazione del Presidente Ciampi: “Agli scettici dell’Europa ricordo che ci sono 50 milioni di ragioni per essere a favore dell’Europa. Queste 50 milioni di ragioni sono i 50 milioni di morti della Seconda Guerra Mondiale”.
Ufficio Stampa Summer School – Scuola di Politiche